Lucca C&G 2022, palcoscenico di tanti spettacoli, ospiti e annunci. Finalmente dopo due anni di restrizioni dovute alle complicate situazioni sanitarie il Lucca C&G può tornare ad essere quello di un tempo, confusione compresa. Quest’anno, come mai prima, la fiera toscana è stato ricca di ospiti importanti: dagli attori di Il Signore degli Anelli Gli Anelli del Potere al cast di Willow fino ad arrivare ad autori noti in tutto il mondo.
Oggi voglio svelarvi un’attività stampa che ho svolto proprio al Lucca C&G. Grazie a Mondadori ho avuto l’incredibile opportunità di intervistare Jay Kristoff, autore di Nevernight, L’impero del vampiro e tante altre storie. L’artista australiano era ospite di Mondadori al Lucca C&G in occasione del lancio nel paese nostrano della serie Life Like, nuova uscita fresca di stampa in casa Oscar Vault. La trilogia sci-fi non è l’ultima ad essere stata scritta da Kristoff ma è stata finalmente resa disponibile anche in Italia mediante una splendida edizione con tanto di pagine colorate e doppia copertina. L’autore si è dimostrato subito entusiasta e ha dichiarato di apprezzare tanto il lavoro fatto dall’editore italiano.
Per rompere il ghiaccio ho chiesto a Jay, dato che era a Lucca per la sua prima volta, quale è stato il suo primo impatto con la città e che emozioni ha provato.
“Guarda, noi non abbiamo nulla di simile in Australia. Abbiamo convetion ma nulla di paragonabile a questa. Lucca ha uno stile così medievale, il Lucca C&G è la convention più cool in cui sono mai stato.”
So che sei molto legato all’Italia, anche per motivi personali, in particolare a Roma. Posso affermare che sei profondamente legato anche a Venezia?
“Si si, certo. Ho vissuto a Venezia per un mese mentre scrivevo Nevernight. Se potessi vivere in un’altra parte del mondo che non fosse l’Australia sceglierei l’Italia. Se dovessi scegliere tra Roma e Venezia… è difficile perché io e mia moglie ci siamo sposati a Roma quindi avrà sempre un posto speciale nel mio cuore ma Venezia è stupenda, la amo davvero.”
Le ho fatto questa domanda perché so che Venezia ha un ruolo molto importante nella storia di Nevernight quindi mi chiedevo se anche Lucca potrebbe averlo in un prossimo progetto. La città di Lucca potrebbe essere un luogo adatto ad uno dei suoi prossimi lavori?
“L’Italia ha un ruolo molto importante nella storia di Nevernight. L’architettura e la storia di Nevernight sono ispirati a Venezia. Per quanto riguarda l’ipotesi che Lucca diventi l’ambientazione di uno dei miei prossimi progetti… chi lo sa! Non ho ancora iniziato a scrivere la mia nuova saga. Tutto potrebbe essere.”
Come sa, grazie a Mondadori ora la sua serie Like Like è disponibile in italiano. Posso assicurarle che le edizioni sono fantastiche. Si tratta di una serie sci-fi postapocalittica. I lettori italiani hanno già letto Aurora Cycle e The Illuminae Files Series, serie sci-fi anch’esse. Pensa che ci siano dei punti in comune o sono state pensate per lettori diversi?
“Si le edizioni di Like Like sono bellissime. Le ho viste per la prima volta a Lucca perché le mie copie sono arrivate in Australia dopo che ce ne eravamo già andati. Quindi le ho viste solo in questi giorni e sono sensazionali. Per quanto riguarda i punti i comune tra le mie saghe sci-fi posso dirti che sono tutte young adult, quindi pensate per lettori giovani ma non ci sono punti in comuni. Illuminae parla di un futuro ottimista mentre invece Like Like racconta di un futuro davvero pessimista e postapocalittico. Penso che gli stessi lettori potrebbero amare entrambe le saghe, intendo lettori giovani che amano il genere sci-fi ma il tono, il lato drammatico e il setting è diverso. Entrambe le trilogie (Illuminae e Life Like) esplorano in particolare le intelligenze artificiali, la vita artificiale ma sono diverse sotto diversi aspetti.”
Riferendoti a Like Like ha detto cito: “Romeo and Juliet meets Bladerunner, while Fury Road plays a guitar solo in the background” Posso presumere che si sia ispirato tanto alla cultura pop cinematografica?
“Si, sono cresciuto negli anni 80 e mi ricordo che mio padre mi ha portato a vedere Mad Max 2. Si, la cultura pop a livello cinematografico ha influenzato molto i miei lavori come autore.”
Sbaglio se dico che nella serie Life Like c’è una sorta di retelling della storia di Anastasia Romanov?
“Si si c’è. È esattamente così che comincia la storia. Originariamente avevo pensato di creare una storia con ispirazione cyberpunk e post guerra ma poi ho cambiato idea decidendo di ambientare la mia storia in un’epoca post apocalittica perchè potevo essere più libero con ciò che volevo raccontare ma si c’è una sorta di retelling di Anastasia in Life Like, della caduta della dinastia Romanov in particolare.”
Ora vorrei parlare con lei delle sue saghe precedenti. Nevernight è stata accolta con tantissimo amore del pubblico italiano. Penso che sia la saga letteraria che all’interno del genere dark academia abbia segnato un prima ed un dopo per tanti lettori. Come si è sentito la prima volta che si è accordo che Neverninght stava diventando così iconico ed importante? Non so se ha avuto l’opportunità di notarli ma qui a Lucca sono presenti tante ragazze vestite con il cosplay di Mia (la protagonista di Nevernight).
“Si le ho viste, ne ho viste alcune ieri ed altre oggi. Wow! Sembra irreale! Mi ricordo bene quando stavo scrivendo Darkdawn nel 2018, vivevo a Venezia. Penso che solo Illuminae fosse uscito in Italia a quei tempi. Ho postato alcune foto sui miei account social in cui mostravo ai miei lettori che ero a Venezia e alcuni fan italiani mi hanno scritto dicendomi che avrebbero tanto voluto vedermi quindi ho fatto alcuni meet & greet con alcuni booklovers, 25 o 30, sempre a Venezia. Quando sono tornato alcuni mesi dopo per il lancio di Nevernight c’erano centinaia e centinaia di persone per il firmacopie. Le file erano infinite, soprattutto a Milano. È stato davvero surreale. Quella è stata la prima volta che ho sentito che qualcosa di speciale stava coinvolgendo i miei libri, ed è stato tutto grazie ai 25 o 30 lettori che sono venuti a Venezia nel 2018 perché sono stati loro a parlare ai loro amici dei miei romanzi e loro a loro volta ne hanno parlato ad altri amici e così quando sono tornato in Italia 8 mesi dopo c’erano centinaia di persone ad attendermi. Sono enormemente grato a tutti coloro che hanno diffuso la loro opinione su Nevernight, a coloro che ne hanno parlato. Nevernight non è stato un libro che ha avuto grandi spinte dell’editore (originario) quando uscì per la prima volta, è solo grazie all’entusiasmo dei lettori se la serie ora è arrivata a così tanto pubblico. Quindi sono davvero infinitamente grato a chiunque in Itala e ovunque nel mondo ha speso una parola a favore di Nevernight. Questa serie ha cambiato la mia vita in tanti modi.”
Parlando sempre di Nevernight, le piacerebbe vedere la sua saga trasposta sullo schermo? E quale veste pensa sia la migliore, serie tv o film? Abbiamo delle possibilità di vedere il sogno di tanti lettori diventare realtà?
“Ehhh (dice ridendo), se avessi la possibilità di scegliere opterei per una serie tv perchè puoi fare di più, le serie tv durano diverso tempo ed hai più spazio. Generalmente quando si tratta di adattamento di opere fantasy nei film diverse cose vengono eliminate o compresse. Io amerei vedere la mia serie in salsa live action. Non abbiamo ancora ceduto i diritti di Nevernight in termini di adattamento seriale. Abbiamo venduto quelli di Aurora Cycle, Illuminae e ci sono cose davvero interessanti che accadranno riguardo l’Impero del Vampiro ma di cui non posso parlare al momento ma vi darò buone notizie presto. Si sarebbe meraviglioso se un giorno Nevernight diventasse una serie tv. Dita incrociate!”
Dato che lo ha appena nominato… riguardo a L’impero del vampiro, so che Joseph Morgan (The Vampire Diaries, The Originals) è stato il suo primo e miglior supporter. Puo raccontarci qualcosa di più su questa divertente storia?
“È davvero un lunga e bizzarra storia. Anni fa quando ho iniziato a parlare del fatto che stavo scrivendo l’Impero del vampiro molti dei miei lettori mi hanno chiesto se avevo visto The Vampire Diaries. La risposta era no perchè nella mia testa lo show lo immaginavo come un prodotto molto lontano dai miei gusti. Era una serie romance di CW, non poteva essere per me. Ma poi un mio caro amico, che rispetto molto, mi ha consigliato di guardarle lo show per la scrittura, la sceneggiatura e le dinamiche tra i personaggi dato che per lui erano davvero scritte bene. Così mi sono detto “lo guardo solo per dire che l’ho visto”. L’ho amato. Sono un grande fan delle prime stagioni. Le prime 3 sono davvero molto belle. Le sceneggiatrici sapevano davvero quello stavano facendo, si era uno show romance della CW su vampiri molto seducenti ma in questo contesto hanno fatto cose incredibili. Non hanno mai perso la struttura del triangolo amoroso ma costantemente inserivano nuovi spunti di pressione ad essa. Non hanno mai perso il cuore dello show ma le sfumature cambiavano continuamente. È una cosa molto intelligente e davvero difficile da fare. Quindi quando qualcuno getta fango su The Vampire Diaries io sono il primo a difenderlo.
Anni dopo Joseph Morgan, un grandissimo lettore di fantasy, su Twitter pubblicò un post in cui annunciava di aver appena terminato La prima legge di Joe Abercrombie e chiedeva ai propri follower quale libro gli consigliavano di leggere poi. Uno dei miei fan gli ha consigliato Nevernight. Io avevo appeno visto un episodio di The Vampire Diaries in cui lui addenta la madre di Tayler ed ho risposto al commento su Twitter con una battuta riguardo proprio a questo momento. Joseph mi ha iniziato a seguire su Twitter e così ho pensato “dai ci provo, cosa ho da perdere” quindi gli ho scritto. Ricordo di avergli detto “Ehi so che questa è una domanda strana ma ho scritto un libro sui vampiri che uscirà tra 4 settimane (era agosto 2021), vorresti leggerlo. Joseph mi ha rispondo positivamente e mi ha dato i contatti del suo agente affinché potessi inviargli una copia. Onestamente glielo abbiamo inviato senza troppe speranze ed invece alcune settimane dopo ha iniziato a twittare che stava leggendo un libro intitolato L’impero del vampiro e lo stava amando. Quando l’ha terminato ha dichiarato che era il più bel libro sui vampiri che avesse mai letto. Questo mi ha reso enormemente felice e sorpreso al tempo stesso. Tutto questo è stato merito dei miei lettori ma anche del fatto che ho visto The Vampire Diaries, se non lo avessi fatto non avrei mai conosciuto Joseph Morgan. Davvero una persona gentile e disponibile. Questa per me è stata una vera lezione, ho capito che devo sempre mantenere la mente aperta o non credere a quello che gli altri dicono in merito alla serie tv o alla musica ma devo giudicare i prodotti in prima persona.”
Restando sempre su L’impero del vampiro. Il sequel uscirà nel 2023?
“Si arriverà il prossimo anno. L’ho già spedito al mio editor e mi ha già spedito indietro le note su cui io sto lavorando. Il romanzo dovrebbe uscire nell’autunno del 2023. Speriamo che vi piaccia.”
Arriverà in contemporanea anche in Italia, come è accaduto per il primo volume?
“Si penso che i piani di Mondadori e Oscar Vault siano quelli di pubblicare il libro in contemporanea con l’uscita mondiale come hanno già fatto con il primo volume della saga.”
Continuando a parlare della figura del vampiro, hai già visto la serie tv AM Intervista col vampiro?
“No perchè ero in viaggio quando è uscita ma buoni amici mi hanno detto che è molto bella quindi quando tornerò in Australia non vedo davvero l’ora di vederla.”
Parlando di una delle sue altre saghe, Aurora Cycle, io l’ho davvero tanto apprezzata. Ho notato tanti parallelismi tra i personaggi di I Guardiani della Galassia e quelli del suo romanzo. Ha apprezzato la scrittura di Gunn nel film Marvel e preferisce i film Marvel o Dc?
“Amo i Guardiani della Galassia, sono una delle cose su cui io e mia moglie siamo d’accordo per quando riguarda le pellicole. Di solito io e lei abbiamo gusti diversi in merito al cinema ma pensiamo che i Guardiani siano molto divertenti. Io ho preferito il secondo film al primo. Sono davvero un fan della Marvel. Leggo fumetti da quando avevo 12 anni ma sono sempre stato un lettore fedele alla Marvel. Spider-Man è il mio personaggio preferito e gli X-Men sono il mio gruppo di eroi preferito. Ho iniziato a leggero più fumetti della DC ed ho scritto alcune cose per loro, arriverà una nuova storia nel 2023. Ma resto un fan Marvel.”
Le ho fatto questa domanda perché l’ho vista ieri con indosso la maglia di Superman. Ha saputo che Henry Cavill è tornato a vestire il mantello di Superman? Che ne pensa?
“Si si l’ho letto su Twitter. Penso che Henry Cavill sia un ottimo Superman, ritengo sia anche un ottimo Witcher…”
Non so se l’ha saputo ma nella quarta stagione Henry Cavill non vestirà più i panni di Geralt di Rivia, verrà sostituito da Liam Hemsworth.
“Che cosaaaaaa?! (Reazione decisamente stupita) Non lo sapevo. Ma come?! Liam era nella saga di Hunger Games vero? Henry Cavill è un ottimo attore e ritengo sia un’ottima scelta per il ruolo di Superman sia dal punto di vista del fisic du role che per il fatto che sembra davvero un bravo ragazzo nella vita vera. Porta lo spirito e i valori del suo personaggio nella vita reale e questo è molto importante. Gli ultimi film DC sono stati a tinte decisamente molto oscure quindi sarà interessante vedere qualcuno con un piglio più tradizionale nella gestione del personaggio di Superman. È difficile da scrivere un personaggio come lui soprattutto dal punto di vista morale perchè è impeccabile moralmente parlando e molto potente quindi è davvero una sfida difficile per gli scrittori. Quindi mi confermi che Henry non sarà nella quarta stagione di The Witcher ma sarà presente nella terza?”
Si, l’attore lascia il ruolo di Geralt di Riva nella quarta stagione ma presenzierà nella terza. I motivi del suo addio non sono stati resi noti ma suppongo che siano legati al suo ritorno nei panni di Superman. Probabilmente le due schedule produttive si sarebbero intersecate e l’attore sarà stato messo di fronte ad una scelta oppure rumor recenti parlano di divergenze creative all’interno della crew dello show Netflix.
Parlando sempre di DC, sa che ora James Gunn è il capo dei DC Studios?
“Si si l’ho saputo. Ho visto The Suicide Squad, il suo ultimo film, non quello precedente sempre di DC (Suicide Squad). Penso sia meraviglioso. Un grandissimo film. Divertente, molto bene fatto.”
Tornando invece al suo ruolo di scrittore, scrive romanzi sia come scrittore in solitaria che in tandem con Amie Kaufman. Per lei è più facile lavorare da solo o in gruppo e come questo modifica il suo processo di scrittura?
“Probabilmente è più facile scrivere insieme ad un’altra persona perché hai due teste per risolvere i diversi problemi e due diverse sensibilità coinvolte, puoi sempre chiedere consiglio al tuo compagno e questo rendere sicuramente il tuo lavoro migliore. Quando scrivo da solo è interessante perché ho la storia, la trama generale già definita, ma posso sempre cambiarla quando più mi compiace, diversamente quando lavoro con Ami concordiamo assieme la trama perché se ho in mente un plot twist sensazionale ma lei nel capitolo prima uccide il mio personaggio capisci bene che diventa un problema. Lasciamo sempre una porta aperta perché il libro potrebbe sorprenderci ma programmiamo sempre 100 pagine assieme e poi riprogrammiamo di nuovo.”
Ultima domanda, personalmente amo gli incipit dei suoi romanzi. Penso che siano davvero unici ed identificabili. Per curiosità scrive gli incipit prima di iniziare la stesura del romanzo in questione o solo una volta che ha terminato l’intero testo?
“Solitamente prima di iniziare a scrivere il libro. In particolare nel primo libro perchè cerco di inserire tutte le cose del libro nella prima pagina. Con Nevernight in particolare volevo che da subito le persone capissero cosa avrei raccontato, che tipo di storia si celava dietro la prima pagina. Sai era uscito da poco Illuminae e Nevernight sarebbe stata una storia completamente diversa. Solitamente scrivo l’incipit per prima cosa ma continuo a riscriverlo tantissime volte durante la stesura dell’intero romanzo. Penso di aver scritto la prima pagina di Nevernight e L’impero del vampiro tantissime volte che così tante volte che nemmeno riesco a quantificartele.”
Ringrazio Jay Kristoff per la disponibilità e la generosità mostrata durante l’intervista. Non è facile trovare autori e artisti così aperti a rispondere a le più varie domande. Ringrazio anche l’ufficio stampa Mondadori per aver organizzato l’incontro. Alla prossima, magari per L’impero del vampiro 2 oppure per un adattamento live action di un romanzo di Jay Kristoff.