I ghiacci della Groenlandia nord-orientale si stanno sciogliendo 6 volte più velocemente del previsto. Entro il 2100, se il trend continuerà a essere questo, il livello del mare si alzerà tra i 13,5 e i 15,5 millimetri, una quantità pari a quella a cui la Groenlandia ha contribuito negli ultimi 50 anni.
L’affermazione arriva dall’Università Tecnica della Danimarca (Dtu) e lo studio che ha pubblicato su Nature. I dati ottenuti sono una combinazione tra le osservazioni satellitari, modelli matematici e i dati ottenuti grazie a una rete di stazioni Gps, estesa fino a 200 chilometri nell’entroterra della regione.
La Groenlandia nord-orientale è definita anche deserto artico, poiché in quella regione le precipitazioni sono di appena 25 millimetri all’anno, rendendo impossibile la rigenerazione della calotta in quantità sufficiente da mitigare lo scioglimento. Nel 2012 la parte che si estendeva nel mare del ghiacciaio Zachariae Isstrøm è collassata e da allora il ghiacciaio si è ritirato a un ritmo accelerato nonostante l’inverno 2021 e l’estate 2022 siano stati particolarmente freddi in quella regione.
Le nostre precedenti valutazioni sulla perdita di ghiaccio in Groenlandia nord-orientale erano ampiamente sottostimate. Possiamo vedere che l’intero ghiacciaio si sta assottigliando e la velocità superficiale con cui si muove sta accelerando.
Ogni anno i ghiacciai che abbiamo studiato si sono ritirati sempre più nell’entroterra e prevediamo che ciò continuerà nei prossimi decenni e secoli. È difficile pensare come questa ritirata possa fermarsi, date le attuali condizioni climatiche.
Shfaqat Abbas Khan, che ha guidato lo studio