L’Organizzazione Meteorologica Mondiale è pronta ad attribuire agli ultimi 8 anni il titolo degli anni più caldi mai registrati fino a oggi. Questi hanno visto la temperatura media continuare a salire fino ad avere un aumento di +1,15°C rispetto a quella del periodo tra il 1850 e il 1900, ovvero l’epoca pre-industriale. Quest’ultimo decennio ha dato il via a un dominio climatico incredibile  influenzando tutti gli ecosistemi: mare, ghiacciai, foreste e fiumi.

Il rapporto sullo Stato del clima globale nel 2022 della WMO, presentato durante l’apertura della Cop27, ha messo in luce come i livelli di gas serra nell’atmosfera, abbiano raggiunto livelli record nel 2021 e che quest’anno potrebbero essere di nuovo superati.

Le conseguenze già le sappiamo: il caldo aumenterà e calotte polari e ghiacciai si scioglieranno portando a un aumento del livello delle acque marine. Le temperature sempre più alte, poi, aumenteranno la temperatura dei mari minacciando la biodiversità marina e favoriranno la desertificazione minacciando quella terrestre. Come se questo non bastasse si avranno con maggiore frequenza eventi estremi e catastrofici come la siccità che porterà a fame, malattie e miseria.

Troppo spesso, sono i meno responsabili del cambiamento climatico a soffrire di più. Ma anche le società ben preparate quest’anno sono state devastate dagli estremi, come si è visto dalle lunghe ondate di caldo e dalla siccità in gran parte dell’Europa e della Cina meridionale. Maggiore è il riscaldamento, peggiori gli impatti. Abbiamo livelli così elevati di anidride carbonica nell’atmosfera ora che il livello più basso di 1,5°C dell’accordo di Parigi è a malapena a portata di mano

Petteri Taalas, segretario generale della WMO