Negli ultimi tempi il maggior numero di piloti e operatori di droni scelgono soluzioni UAS ad ala fissa. Il perché è semplice: maggiore autonomia, aumento di velocità e di capacità di carico. Droni che hanno un decollo verticale, ma che non sono vantaggiosi per tutto. Il problema è nei grandi spazi necessari per le fasi di decollo e atterraggio che ne svantaggiano l’uso.
Ecco le tante soluzioni di droni ad ala fissa: i VTOL (Vertical Take Off and Landing). Sono droni che possono decollare e atterrare sulla verticale come gli elicotteri. Un tipo sono i Tail-Sitter, aerei particolari che appoggiano la coda e decollano o atterrano da verticale. Un progetto singolare che riguarda questo tipo di droni sono le sorgenti di modellazione 3D e di stampa disponibili. Il creatore è Marco Robustini, già noto per la sua bravura nel pilotaggio, nella progettazione e costruzione. Il suo progetto ha il nome di eXplora, il primo UAS Tail-Sitter non-vectored completamente stampato 3D.
Il progetto nasce come una dimostrazione o un test per la piattaforma Ardupilot su questa tipologia di frame. Un progetto in cui si modifica qualcosa, si stampa e si vola.
Sicuramente l’impiego di materiali compositi avrebbe diminuito il peso in ODV (ordine di volo), ma la stampa 3D applicata agli UAS ad ala fissa è stupefacente, in particolar modo sulla prototipazione. Inoltre il frame è tremendamente resistente e durevole anche se l’involucro, o per meglio dire il profilo, è composto da un singolo perimetro con spessore inferiore a mezzo millimetro. Quel che ne garantisce un’assoluta solidità è il tipo di riempimento, in gergo “infill”, che abbiamo impiegato: il Gyroid. Viene dalla Natura, le farfalle hanno una struttura assolutamente similare all’interno delle loro ali, e la Natura a differenza nostra non sbaglia mai. Leggerezza, solidità e resistenza. Sono salito in piedi su un’ala appoggiata al terreno, non ha minimamente ceduto, qualche ovvio scricchiolio ma nulla di drammatico, un video sul mio canale Youtube lo document.
fondatore Marco Robustini
I costi della stampante 3D e dell’elettricità per il funzionamento di eXplora. Si stampa con meno di 20 euro di plastica impiegando filamenti comuni come il PLA, il TPU e l’ABS. Un frame simile in composito ha un eventuale costo di più di 2mila euro all’utente finale. Una stampante ben settata dà una stampa migliore.
Il progetto eXplora è la sperimentazione a basso costo per sviluppi commerciali su questa tipologia di macchina voltante. Il drone può volare in traslato dai 30 ai 60 minuti, può trasportare payload come camere per fotogrammetria, FPV e altri tipi d’impiego. Il vento forte è nemico di VTOL nella fase d’atterraggio. Ogni parte del progetto è in formato STEP (Standard for the Exchange of Product Data) ed è anche noto come ISO 10303. Qualsiasi persona può collaborare con eXplora e progettare una modifica per renderlo vectored.