La disparità di genere è un tema attuale e che raggiunge livelli esponenziali in molti ambiti nella società, uno fra tutti è il settore tecnico-scientifico. Qui il numero delle donne è ancora troppo basso rispetto agli uomini. Ciò è dovuto soprattutto a causa di un sistema socio culturale. Esso privilegia i percorsi di studi e le carriere maschili nello STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). Ecco che dall’altra l’Effetto Matilda rappresenta il mancato riconoscimento dei risultati delle donne in ambito scientifico. Una tendenza che sminuisce i loro successi e li assegna ai colleghi maschi.
L’Effetto Matilda è nato nel 1993 e studiato da Margaret W. Rossiterdal, che coniò il termine. Quest’ultimo ha origine da Matilda Joslyn Gage, suffragetta, attivista per i diritti dei nativi americani. Un personaggio femminista, abolizionista e libero pensatore, vissuto negli Stati Uniti nel Diciannovesimo secolo. Già all’epoca molte invenzioni e scoperte scientifiche fatte da donne non venivano riconosciute ma attribuite spesso ai mariti o ad altri uomini.
Per comprendere meglio, esiste l’Effetto Matteo legato alla Parabola dei Talenti dell’apostolo Matteo. Questo effetto spiega perché alcune opere o ricerche legate a un soggetto con minore importanza mediatica non abbiano la stessa considerazione di quelle famose. Nel caso anche in cui quelle note siano di qualità peggiore.
Insomma, l’Effetto Matilda sottolinea come le donne siano sotto-rappresentate in ambito scientifico. Comunque sia i progressi registrati sono notevoli e ci auguriamo che prima o poi le disparità di genere non esistano più in nessun ambito. Importante sarebbe dare valore a cosa viene fatto, non a chi lo fa.