Cervi: il turismo rappresenta un pericolo

Cervo

Toio De Savorgnani, ex-dirigente dell’associazione ambientalista Mountain Wilderness e fondatore dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer, ha affermato:

 

È da almeno 15 anni che è così e nonostante i cervi stanno diminuendo di numero, comunque molte persone continuano a venire e farebbero di tutto per avvistarli. Qui alcuni ristoranti hanno perfino chiamato questa stagione “il secondo ferragosto”. Da alcuni anni, vista che c’è sempre più richiesta e che i cervi sono sempre meno, alcune associazioni organizzano tour notturni in jeep e valicano persino le porzioni recintate del bosco per avvistare i cervi. Una volta raggiunti puntano i fari contro gli animali e c’è chi addirittura fa partire una musica di sottofondo per replicare l’atmosfera da documentario da National Geographic. Tutto questo è reso possibile dalla Regione, l’ente che dovrebbe tenere sotto controllo la situazione ma che al momento non fa nulla, mentre i Carabinieri Forestali sono troppo pochi per poter gestire il tutto.

 

 

Ecco che la stagione del cervo ha smosso un turismo massiccio perché i visitatori vogliono ascoltare il loro bramito e osservarli. Si è avuto un intenso aumento di visite nel Cansiglio, un bosco nelle Prealpi Bellunesi. Spesso il turismo senza regole causa danni gravissimi alle popolazioni animali provocando anche l’estinzione della specie in alcune zone. Questo è il rischio corso dai cervi di Cansiglio.

La Foresta del Cansiglio è una delle faggete italiane più belle esistenti da mille anni. Qui è vietata la caccia con la supervisione del Corpo Forestale. Una bellezza naturale che rappresenta un’alta ricchezza di biodiversità che divieta il taglio di molti alberi vetusti. Un bene per la fauna, infatti le associazioni hanno permesso ai cervi di vivere e riprodursi per molti anni. Così sono diventati un’attrattiva autunnale turistica, periodo in cui si sente il loro bramito.

Da meno di dieci anni è arrivato anche il lupo e oggi la sua popolazione è arrivata a circa una decina di individui. I lupi hanno iniziato a uccidere però più prede di quelle necessarie. Così il numero dei cervi è diminuito enormemente, ma il turismo legato al bramito del cervo è rimasto tale. I cervi diminuiscono, ma i turisti aumentano.

Un grave svantaggio per gli animali da parte dei gruppi guidati che permette ai bracconieri di poter agire nella confusione creata. Insomma, danneggiare una comunità animale è un reato e un profondo “crimine”. Anche per questi motivi il bramito non si può più ascoltare ovunque rimanendo a debita distanza. Si necessita di più controlli.

 

 

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