La collaborazione internazionale IceCube, un grande rilevatore costruito in Antartide, hanno osservato dei neutrini cosmici che hanno dato indicazioni su ipotetici effetti dovuti alla cosiddetta Gravitazione quantistica. Questa cerca di spiegare l’Universo mettendo d’accordo la teoria della Relatività con la Meccanica quantistica.
I dati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Physics e hanno permesso di dimostrare l’importanza dei neutrini cosmici nello studio della natura più profonda della materia. Una delle peculiarità di queste particelle sfuggenti è che sono in grado di oscillare, ovvero cambiare uno stato specifico, detto sapore, nel corso della loro vita. Un neutrino nato con uno dei tre sapori (muone, elettrone e tau) può oscillare in uno degli altri due.
IceCube, così come Km3Net in costruzione nel Mediterraneo, è un rilevatore ideato per identificare neutrini cosmici prodotti nell’universo da fenomeni estremamente violenti. Neutrini da cui è possibile ottenere molte preziose informazioni.
Obiettivo dello studio è stato misurare la distribuzione di questi sapori, ossia la loro percentuale. Un eventuale discostamento dal numero atteso sarebbe infatti un segnale di una perturbazione non prevista dalla fisica standard.
Forse l’aspetto più rilevante è un’ ulteriore dimostrazione di come i neutrini cosmici, normalmente utilizzati per indagare fenomeni cosmici estremi, possano anche rivelarsi importanti nello studio della fisica delle particelle.
Piera Sapienza, ricercatrice ai Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Lns-Infn) e tra i fondatori di Km3Net