Avere l’acqua dura è un problema comune per le famiglie, in pratica l’acqua è ricca in eccesso di magnesio e calcio. Essa si accumula nei tubi e nelle serpentine degli elettrodomestici creando residui di calcare. Ecco che entra in scena l’addolcitore dell’acqua privandola del surplus di calcio e magnesio e depurandola. L’addolcitore ha una funzione di filtro dell’acqua tramite lo scambio ionico che impiega resine alimentari. L’acqua dura viene filtrata e gli ioni che procurano il calcare vengono trattenuti dalla resina e sostituiti da ioni di sodio che non causano depositi.
All’impianto idrico dell’abitazione viene collegato l’addolcitore attraverso uno scambio ionico togliendo gli ioni a carica positiva (calcio, magnesio, ferro). Poi scambia questi ultimi con sodio e potassio. Il processo può avvenire in modo semiautomatico, automatico o manuale. La scelta dipende da quanta durezza si vuole eliminare. Esiste anche l’addolcitore magnetico che tramuta il calcio in aragonite fatto di carbonato di calcio, meno dannoso e persistente. Non abbassa la durezza, ma si limita a trasformare il calcio in carbonato.
Inoltre, non tutte le acque potabili sono adatte ai bambini piccoli. La potabilità indica se gli agenti inquinanti rientrano nei termini di legge previsti per limitare danni alla salute. Ecco quali parametri servono per valutare se l’acqua è adatta a un bambino: nitrati, fluoro, thm, carica batterica, sodio e residuo fisso.
Il sodio sale in modo direttamente proporzionale alla durezza del liquido nel caso di acqua addolcita. Per questo dove c’è molto calcio, non è consigliabile utilizzare l’acqua addolcita per il latte dei neonati. Troppo sodio nel sangue causa ipernatriemia provocando sintomi come: irrequietezza, iperreflessia, letargia, spasticità, ipertermia e convulsioni.
L’addolcitore avvantaggia le tubature perché riduce le incrostazioni e permette il risparmio energetico. Non è consigliabile per l’acqua da bere perché l’addolcitore apporta molto sodio.
Per avere acqua da bere grazie all’addolcitore si può installare un sistema di addolcimento solo sulle linee d’acqua calda, usando quella fredda per il bambino.
Per i neonati bisogna tenere conto anche del residuo fisso che deve essere inferiore ai 140 milligrammi per litro. Per ottenere questo serve l’osmosi inversa intervenendo sulla quantità dei sali minerali. Ciò permette anche la depurazione dell’acqua dall’inquinamento o da contaminazioni adattandola ai neonati.
- Addolcitore acqua, è sicuro per i bambini? Cos’è e come funziona (nostrofiglio.it)