La raccolta pubblicitaria di YouTube è crollata per la prima volta dalla nascita del servizio. La piattaforma di Google ha chiuso il terzo trimestre del 2022 incassando dalla pubblicità 7,1 miliardi di dollari, in calo su base annua.

Complessivamente, Alphabet – il colosso che possiede YouTube, Google e dozzine di altri spinoff – ha registrato ricavi per 69,1 miliardi, mancando gli obiettivi comunicati agli investitori di circa 2 miliardi. Anche i profitti – 13,9 miliardi – hanno deluso le aspettative.

Nelle ore immediatamente successive alla comunicazione dei risultati del trimestre, la capitalizzazione di mercato di Alphabet ha perso 7,6 miliardi di dollari.

Ma se Google piange, gli altri colossi del tech non hanno certo di che sorridere: anche Microsoft ha riportato un forte rallentamento nella sua crescita, complice il declino dei ricavi provenienti dal cloud, e anche la raccolta pubblicitaria di Spotify sta crescendo ad un ritmo inferiore alle aspettative.

Google e Microsoft sono considerate un importante termometro utile a rilevare lo stato di salute generale dell’economia americana. I due colossi pagano il prezzo di un clima economico sfavorevole: lo spettro di una recessione è all’orizzonte e la crisi dell’inflazione non sembra destinata a terminare a breve.

Secondo alcune ricostruzioni, Google starebbe ridefinendo la sua strategia riallocando il grosso delle sue risorse sui prodotti hardware proprietari. Una scelta che potrebbe danneggiare alcuni suoi partner di lunga data.