Nell’Universo sono state individuate quattro colossali sorgenti radio, le più grandi mai identificate fino a ora. Ognuna di queste ha un diametro di 10 milioni di anni luce, 100 volte la dimensione della Via Lattea. La scoperta, pubblicata su Nature, è stata fatta da un gruppo internazionale di ricercatrici e ricercatori in cui ne sono compresi alcuni dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dell’Università di Bologna.
Queste sorgenti, rinominate Megahalo, emettono radiazioni deboli anche se rilevabili e sono probabilmente alimentate dall’energia gravitazionale che modella l’Universo. La materia di quest’ultima è distribuita lungo quella che gli scienziati definiscono “ragnatela cosmica“, una complessa rete di filamenti. Nei nodi di questa tela si concentrano ammassi di centinaia se non migliaia di galassie.
Nel momento in cui due ammassi di galassie collidono si generano gli eventi più potenti dopo il Big Bang in grado di rilasciare energia in quantità enormi. Gli elettroni vengono, così, accelerati a velocità prossime a quella della luce emettendo onde radio rilevabili dai radiotelescopi.
Dall’analisi delle emissioni registrate dal radiotelescopio LOFAR per 310 ammassi di galassie, sono state individuati quattro ammassi completamente avvolti da emissioni radio deboli con caratteristiche e dimensioni mai osservate prima d’ora.
Abbiamo scoperto un acceleratore di particelle di proporzioni cosmologiche e questo studio suggerisce che molti altri ammassi di galassie potrebbero mostrare emissioni su scale così grandi.
Virginia Cuciti, prima autrice dell’articolo