Un gruppo di ricercatori cinesi ha sviluppato un farmaco in grado di simulare gli effetti del digiuno nelle cellule, permettendo di attivare un enzima che riduce l’accumulo di grasso e regola il consumo energetico. Questo farmaco, chiamato aldometanib, ha esteso l’aspettativa di vita sana in topi e vermi e potrebbe, in futuro, essere usato negli esseri umani come terapia per diabete o fegato grasso.
Il risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Metabolism. Il farmaco ha permesso di estendere l’aspettativa di vita nei vermi cilindrici da 18 a 26 giorni e nei topi di almeno il 7,5%. Nei roditori si è anche registrato un abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue e miglioramento del fegato grasso e della steatoepatite non alcolica.
Dopo un mese di trattamento la forma fisica dei topi è migliorata, perdendo massa grassa ma non massa magra. A distanza di un anno sono anche risultati più resistenti nella corsa e hanno riportato anche una maggiore forza prensile.
Il farmaco è in grado di attivare un enzima chiamato AMPK la cui funzione è regolare il consumo energetico. Questo impedisce a un derivato del glucosio di legarsi all’enzima aldolasi che ha la funzione produrre energia dalla scissione degli zuccheri. Questo farmaco funziona ancora meglio della metformina, farmaco usato per curare il diabete di tipo 2 e che attiva l’AMPK. Il nuovo farmaco riesce ad agire anche nei muscoli scheletrici.