Sauro Pari, presidente di Fondazione Cetacea, gestisce a Riccione il centro di recupero delle tartarughe marine per Emilia Romagna e Marche. Pari ha recuperato e curato oltre 700 esemplari. L’ex delfinario di Rimini, ormai chiuso dal 2017, verrà recuperato. Si trova a due passi dal mare aperto e accoglierà le 16 vasche del nuovo ospedale per tartarughe marine provenienti dall’Adriatico, in cui poi torneranno.

 

Ora manca solo l’ok scritto da parte della Sovrintendenza alle Belle Arti, che però ci ha già dato verbalmente una risposta positiva e poi possiamo presentare al Comune il progetto tecnico di ristrutturazione dell’edificio e cominciare i lavori che dovranno concludersi entro l’inizio dell’estate. Abbiamo già assunto due biologhe a tempo indeterminato per la gestione del centro di Rimini e i costi sono aumentati di almeno 70mila euro l’anno. Quindi vogliamo e dobbiamo aprire a luglio 2023.

Sauro Pari

 

 

Le vasche disponibili nel nuovo ospedale saranno otto e poi verranno raddoppiate con l’intento che ogni tartaruga abbia a disposizione una vasca. I lavori di realizzazione sono costosi, visto che solo una vasca completa di filtri in acciaio inox cosa circa 5mila euro. Non sono sufficienti quindi in tutto i 50mila euro stanziati dalla Regione per il progetto. Ecco che Fondazione Cetacea ha lanciato un crowdfunding. Secondo i dati, le tartarughe marine in tutto sono all’incirca 50mila esemplari, localizzati soprattutto nell’alto Adriatico per la gran quantità di pesce.

Le tre specie presenti nell’Adriatico sono tre: quella residente Caretta caretta, poi la Tartaruga Verde e la Tartaruga Liuto. La Fondazione è attiva anche per la conservazione di tali specie tutelandole da pesca professionale, inquinamento, traffico nautico e cambio del clima. Il lavoro sulle tartarughe sarà relativo al recupero, alla cura e al rilascio, oltre che al controllo delle morti sulle coste. Poi saranno incluse anche l’educazione ambientale del pubblico e nelle scuole e la sensibilizzazione delle categorie professionali e sportive marine. Partner del progetto anche il Club Nautico di Rimini.