Uno studio recente si è focalizzato sul movimento degli elefanti asiatici. Il risultato è stato che nonostante si creino delle aree protette per questi animali, loro preferiscono stare all’esterno di esse. La causa è la golosità degli elefanti per le piante che vi crescono.
La ricerca è stata svolta da un team internazionale di studiosi. Ha esaminato le preferenze di movimento e habitat di 102 elefanti asiatici in Malesia e nel Borneo. L’uomo a causa del suo continuo spostarsi fa scattare il conflitto uomo-elefante. Da una parte c’è l’elefante che cerca il partner per la vita e nuovo cibo. Dall’altra invece c’è l’uomo che si accaparra sempre più terre per viverci o lavorarci.
Gli esperti di conservazione della specie devono vigilare questa situazione. Insomma, significa appoggiare la sopravvivenza degli elefanti nei loro luoghi originari senza causare danni all’uomo. Non è facile, infatti un gran numero di persone e di elefanti muoiono negli scontri.
Un altro fattore negativo è il grande bracconaggio illegale per il commercio d’avorio degli elefanti in Africa. Dallo studio risulta quindi che uomo ed elefante non riescono a convivere in pace. Si è rilevato il movimento di 102 elefanti asiatici registrando 60mila posizioni GPS in Malesia e nel Borneo. I risultati hanno mostrato che gli elefanti passano la maggior parte del tempo entro tre km dai confini delle aree protette.
La tesi si basa sull’abitudine alimentare degli elefanti. Questi elefanti preferiscono il loro cibo preferito: una foresta ricca di erbe, bambù, palme e alberi a crescita rapida. Le aree protette però sono utili per tutelare e conservare la specie. Così i progetti futuri dovranno far andare di pari passo l’aumento delle aree protette insieme alla convivenza uomo-elefante sostenibile a lungo termine.