Apple ha aggiornato le linee guida del suo App Store, fissando le regole per le applicazioni che operano nell’ambito degli NFT. L’azienda di Cupertino si sta dimostrando piuttosto permissiva con i crypto-asset: gli sviluppatori potranno pubblicare app legate agli NFT, a patto che rispettino alcuni principi.

Principi che hanno più che altro a che fare con il rispetto del divieto di utilizzare metodi di pagamenti alternativi a quello ufficiale di Apple. “Le app non possono utilizzare i loro meccanismi proprietari per sbloccare contenuti e funzionalità, come chiavi per le licenze, funzionalità in realtà aumentata, criptovalute, wallet per criptovalute, ecc”.

Le linee guida poi continuano così: “Le applicazioni possono comunque utilizzare gli acquisti in-app per vendere servizi legati agli NFT, come il minting, la pubblicazione di inserzioni e il trasferimento di NFT. Le app possono inoltre consentire agli utenti di visualizzare gli NFT di cui sono proprietari, a patto che gli NFT in questione non garantiscano l’accesso a funzioni all’interno dell’app (che potrebbe essere un escamotage per aggirare le regole sui pagamenti di Apple ndr). Le app possono anche consentire agli utenti di visualizzare gli NFT di proprietà di altri utenti, a patto che l’app non includa pulsanti o link esterni che invitino l’utente di effettuare acquisti al di fuori dell’app”.

Quanto alle criptovalute, la sezione 3.1.5(iii) delle policy prevedono che le app “possano facilitare le transazioni o la trasmissione di criptovalute attraverso exchange approvati da Apple, a patto che ciò avvenga all’interno di paesi o regioni dove hanno le opportune licenze per operare”.