Arriva in Italia, per la prima volta, la settimana corta proposta da Intesa Sanpaolo, prima banca in Italia con 96mila dipendenti. I sindacati però sembrano non voler accogliere la proposta, perché accorcia la settimana di un’ora e mezza lasciando invariato lo stipendio mensile.
La proposta della settimana corta prevede la riorganizzazione e la flessibilità del lavoro includendo anche lo smart working. Prevede la riduzione dell’orario a 36 ore a parità di stipendio su 4 giorni settimanali, invece che su 5. Un totale di nove ore al giorno. Il giorno libero potrà essere scelto dai dipendenti, sempre in relazione al responsabile e alle esigenze dei turni, ed è facoltativo.
I sindacati hanno avuto da ridire sulla proposta di Intesa Sanpaolo, ci sono vantaggi e svantaggi. Il vantaggio è godere di un giorno libero a settimana e di una riduzione del lavoro di un’ora e mezza (36 ore settimanali anziché 37,5). Gli svantaggi sono relativi a quei dipendenti che lavorano negli uffici. Una sorta di differenza di trattamento fra impiegati delle filiali e quelli negli uffici centrali.
I sindacati hanno richiesto alla banca di regolare lo smart working e buoni pasto, da pagare anche nelle giornate in cui si lavora da casa. Poi ci sono in aggiunta anche i costi di connessione, energia e postazione di lavoro. In Inghilterra per sostenere la settimana di 4 giorni è stato creato un movimento chiamato “4 day week global”. In Italia, a parte la proposta dell’Intesa Sanpaolo, è stata discussa poco e senza troppa convinzione. L’Olanda invece è la regina della settimana corta (29 ore su 4 giorni), ma è in atto anche in Irlanda, Norvegia e Danimarca.
- Arriva in Italia la settimana corta di 4 giorni. Ecco dove (quifinanza.it)