L’industria farmaceutica italiana rappresenta uno dei principali poli del settore a livello globale con oltre 34 miliardi di valore di produzione e 67’000 addetti. L’ultimo report Indicatori Farmaceutici di Farmindustria ha sottolineato come il settore abbia preso la strada della transizione ecologica.
La produzione di farmaci, pur essendo un elemento fondamentale per la salute umana, hanno un impatto notevole sull’ambiente sia per quanto riguarda le emissioni di gas serra, sia per la potenziale dispersione di residui farmaceutici nell’ambiente che possono risultare dannosi e favorire la resistenza microbica.
Nel decennio 2009-2019, come sottolineato da Farmindustria, i consumi energetici del comparto pharma sono stati ridotti del 43,5%, con una conseguente riduzione del 51,1% delle emissioni nell’atmosfera, che ha viaggiato al doppio della velocità rispetto al resto dell’industria italiana.
Inoltre, il 55% delle aziende farmaceutiche sono attivamente impegnate nella riduzione o nell’eliminazione dell’uso della plastica nel processo produttivo, mentre circa la metà ha dei sistemi di monitoraggio dell’impatto ambientale con indicatori specifici.
Negli ultimi 5 anni, il differenziale degli investimenti per la protezione dell’ambiente è salito del 150%, mentre quello legato alle spese tecnologiche per prevenire l’inquinamento è aumentato di più del 200%.