Sono passati 15 anni da quando Alessandro entrò negli studi televisivi della Rete per l’inizio dei lavori de Gli Occhi del Cuore 2, la nuova stagione di una fiction naufragata mesi prima perché “collocata male nel palinsesto“. Per lui era la chance della vita, per noi è stata l’occasione di assistere alla prima fuoriserie italiana sulla realizzazione di uno sceneggiato televisivo, in grado di parlare della realtà lavorativa di un Paese intero e di rimanere impressa nella memoria collettiva grazie a personaggi iconici e frasi ormai divenute cult. Una creatura a suo modo perfetta, che ha fatto bene all’anima e al cuore di tanti.

Quante cose sono cambiate da allora? Tantissime ovviamente, sia nel mondo reale che all’interno di quel piccolo fantastico macchinario, che ormai conta tre stagioni e un film per il cinema, ma, a dispetto di questo, al momento della presentazione della quarta stagione di Boris alla 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma, l’impressione è che tutto quel tempo non sia mai realmente passato.

Boris è ancora Boris, nella forma, nello spirito e anche nel modo di affrontare la sua storia.

Il che è già molto positivo e assolutamente non scontato, date le preoccupazioni che si sono andate via via sviluppando dal momento dell’annuncio di un nuovo atto. Inevitabili quando si tratta di un lavoro così amato dal pubblico e così prezioso per la nostra serialità.

Alcune più irrazionali di altre, come sempre. C’è da fare il solito distinguo tra i puristi e i nostalgici per forza e ad ogni costo e coloro che sono invece tendenzialmente più aperti alla prospettiva di essere nuovamente conquistati. Io non so ancora bene dove collocarmi in questo caso, magari lo capite voi leggendo.

È bene comunque che tutti si mettano l’anima in pace, perché un’altra impressione è che, per citare una frase usata anche in conferenza, questa nuova stagione non è nata per essere “un canto del cigno“.

Poi staremo a vedere.

Non c’è più il meraviglioso, impagabile e insostituibile Mattia Torre (dolcissimo il tributo ideato dai suoi due illustri colleghi sceneggiatori, con la partecipazione di uno dei suoi amici più stretti presenti sul set), non c’è più Roberta Fiorentini (anche in questo caso è veramente toccante come la serie decide di ricordarla) e neanche il famigerato Dottor Cane di Arnaldo Ninchi, ma ci sono ancora Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico insieme ai volti di un’ intramontabile cast. Tornano infatti Alessandro Tiberi, Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Carolina Crescentini, Pietro Sermonti, Antonio Catania, Paolo Calabresi, Carlo De Ruggieri, Ninni Bruschetta, Luca Armosino, Massimo De Lorenzo, Valerio Aprea, Andrea Sartoretti e Alberto Di Stasio. In più nelle prossime puntate arriveranno sicuramente anche Corrado Guzzanti, Giorgio Tirabassi, Karin Proia, Eugenia Costantini, Massimiliano Bruno e via dicendo.

Soprattutto c’è ancora Boris, in splendida forma.

Gli otto episodi della quarta stagione sono disponibili dal 26 ottobre su Disney Plus.

 

Alla ricerca del Lock

Dicevamo, sono passati 15 anni da quando Alessandro entrò negli studi televisivi della Rete per l’inizio dei lavori de Gli Occhi del Cuore 2. All’epoca era un semplice stagista di regia, oggi lo ritroviamo come uno dei “capoccia” (anche se poi rimane di fondo lo stesso goffo ragazzotto che tutti utilizzavano come punch ball) di un’illustre Piattaforma streaming europea con alla testa una certa Allison, giovane donna di successo. Il suo ruolo, di fatto, è prendere in esame le nuove proposte dall’Italia e valutarle per capirne la fattibilità produttiva.

In altre parole, se vanno bene all’Algoritmo o no.

Alessandro Tiberi e Francesco Pannofino

È infatti a lui che si rivolgono Stanis e Corinna, produttori insieme a Lopez di una nuova fiction intitolata Vita di Gesù, per la quale sono già stati radunati tutti i membri del vecchio team, pronti a buttarsi insieme in una nuova avventura. Dettaglio: senza però che il progetto abbia ricevuto il benestare della Piattaforma.

Il primo obiettivo sarà dunque quello di convincere Allison, rielaborando i canoni della serie in modo da essere promossa e poter così accedere allo streaming. Ricevere il famigerato Lock.

Altro non diciamo.

Boris oggi

Nonostante sia passato da un canale privato all’altro, da Fox a Disney Plus, Boris ha cambiato radicalmente il suo focus, perché se la prima veste del prodotto era quella di una satira sul dietro le quinte di una lavorazione della rete pubblica, stavolta il suo scopo è mettere alla berlina lo stesso campo da gioco a cui partecipa in prima persona.

La premura principale era quindi quella di ripresentarsi nel 2022 in un palcoscenico diametralmente opposto, oltre che ad un mondo profondamente diverso, senza perdere il mordente che l’ha da sempre contraddistinto.

Cose che gli riescono, entrambe.

Boris 4

La nuova stagione di Boris non si nasconde da nessuna delle prove che era chiamata ad affrontare e lo fa nel suo stile, facendo leva sul solco che ha meritamente segnato nel cuore degli appassionati (e rivolgendosi però anche ai nuovi fan) e cercando di trasmettere tutto l’amore che ha per i suoi personaggi e per l’ambiente che ha creato, unito dietro e davanti la camera come pochi altri. Fa tutto ciò accettando una certa dose di malinconia e di fan service, che non poteva non essere presente, ma senza abusarne, anzi, piegandolo sempre in modo funzionale al nuovo corso che la serie sembra voler inaugurare.

Qualcosa da dire questa stagione ce l’ha e ha in sé ancora tutti i crismi e l’energia per poterlo fare. In questo senso sembra non essersi mai realmente conclusa.

L’enfasi, al contrario per esempio di quanto accaduto in occasione del film (quello veramente vissuto come una festa collettiva al sapore di fine lavorazione) non è neanche posta sul ritorno in scena dei vecchi volti e delle vecchie situazioni.

Si tratta proprio di una ripartenza che non tralascia nulla, ma guarda avanti.

Di più, l’ironia è quella dei tempi migliori, perché questa quarta parte, al pari delle altre, oltre che intelligente è anche e soprattutto divertente, sempre alla sua maniera. Quello che sembra mancare, ma ciò è ancora ampiamente ribaltabile, è la sua capacità di inquadrare nuovamente il clima lavorativo italiano. Molto più difficile come operazione rispetto al 2007, tempi meno tragici e meno fluidi rispetto a quelli odierni.

Per ora si può dire che Boris sembra possa conquistare nuovamente il pubblico italiano (e straniero? Questo sarà più difficile), perché nonostante sembra faccia le cose a cazzo di cane, in realtà il metodo dietro le sue scelte è sempre presente e funzionante. Altro che algoritmi.

La quarta stagione di Boris è disponibile dal 26 ottobre 2022 su Disney Plus.