Il processo evolutivo impiega solitamente molto tempo, anche milioni di anni. In alcuni casi estremi questo può essere accelerato per bisogno, come è accaduto alle raganelle di Chernobyl che, nei dintorni della centrale nucleare hanno cambiato colore, passando dal classico verde al nero, allo scopo di proteggersi dalle radiazioni.
Secondo lo studio pubblicato su Evolutionary Applications questo cambiamento è avvenuto nel giro di qualche decennio. Dopo l’incidente del 1986 l’area circostante alla centrale nucleare di Chernobyl è diventata inospitale per gli umani, ma non per alcuni animali. La regione dopo i primi mesi dall’incidente ha ricominciato a popolarsi di molte specie (come orsi, lupi, linci, eccetera…). Tra questi animali c’è anche Hyla orientalis, una specie di raganella dal colore verde.
Nel 2016, Pablo Burraco e Germán Orizaola dell’Università di Uppsala (Svezia), gli autori dello studio, hanno notato la presenza di alcune raganelle di colore nero, dovuto alla presenza di melanina che protegge dalle radiazioni ultraviolette, ma è anche in grado di schermare dalle radiazioni ionizzanti presenti in quella regione.
Lo studio è durato 3 anni e ha coinvolto più di 200 raganelle catturate in 12 diversi stagni. I risultati hanno mostrato che le raganelle nate più vicine alle radiazioni sono nere, mentre quelle verdi non ne sono state colpite. Inoltre il legame tra il colore e la radioattività non dipende dai livelli attuali di quest’ultima ma da quelli degli anni successivi all’incidente. Perciò l’evoluzione ha selezionato, in modo accelerato, il nero come colore adatto per la sopravvivenza nella zona contaminata.