Black Adam, la recensione del nuovo film di The Rock

Finalmente il tanto chiacchierato Black Adam è arrivato nelle sale cinematografiche. Il nuovo cinecomic firmato DC è pronto a regalarvi tantissima azione, probabilmente decisamente troppa. Black Adam è senza dubbio migliore rispetto ai tanto bistrattati film del DC EU, non è però sullo stesso livello di Shazam, nonostante cerchi di emularlo. The Rock è pienamente nel ruolo anche se risulta fin troppo freddo e distaccato. Il personaggio appare decisamente OP. Chi sarà in grado di vincere un duello col nuovo antieroe? Forse solo Black Adam è in grado di mettere k.o. se stesso. Le pellicola sicuramente intrattiene ma manca l’approfondimento necessario a costruire le dinamiche tra i personaggi. L’azione sovrasta tutto il resto. 

Prima di addentrarmi nella recensione e nell’analisi di Black Adam vi lascio il trailer del film.

Black Adam, un vero antieroe

Se Warner Bros non ha ancora chiara la strada da percorrere con il suo DC EU quello che è certo è che Black Adam è una pellicola dedicata ad un vero antieroe. Dopo tanti film con protagonisti ricchi di luce e i recenti The Suicide Squad o Birds of Prey, incentrati sui personaggi più problematici di casa DC, ecco un lungometraggio ricco di sfumature. 

Teth Adam viene fin da subito visto come il liberatore di Kahndaq, anche se lui mai si definisce eroe. Adam è il primo a non voler essere considerato l’eroe della situazione, il super potente nuovo personaggio può meglio essere definito come il protettore di Kahndaq. La città non esiste nella realtà ma è visibilmente ispirata al nord Africa o ad alcuni stati orientali. Grazie a vari flashback, collocati sia all’apertura del lungometraggio che verso circa metà del film, apprendiamo che Teth Adam porta alle spalle un passato molto più oscuro rispetto a quello che potrebbe sembrare. Adam aveva un famiglia che gli è stata strappata del re tiranno che nell’antichità governava la città. Risvegliato dopo diversi secoli Adam si trova inizialmente spaesato e alla ricerca del sul passato, peccato che non riconosca più la sua casa. 

Black Adam, Dwayne Johnson

Nonostante siano passati secoli dalla scomparsa del re e dalla prima apparizione del campione, la città protagonista della storia continua ad essere privata delle sue risorse a vantaggio di usurpatori stranieri. Un gruppo di ribelli capitanatiti da Adrianna (Sarah Shahi) cerca in tutti i modi di riportare Kahndaq alla sua passata stabilità economica. Forse proprio grazie all’aiuto dell’antieroe le cose possono cambiare una volta per tutte. 

Se Black Adam è l’assoluto protagonista, non meno importanti sono i membri delle Justice Society. La nuova squadra di eroi non è mai stata presentata in un film DC precedete, si forma in questa pellicola per la prima volta. Operazione riuscita oppure disastro annunciato? La verità in questo caso risiede nel mezzo. Non definirei la squadra presentata e costruita in maniera disastrosa, allo stesso tempo però sia i personaggi che l’introduzione del team stesso potevo essere gestiti molto meglio. È assente una vera e propria introduzione del team ed i personaggi non hanno alcun background solido. La squadra si forma al solo scopo di bloccare la minaccia Black Adam, prima non esisteva. Il nome del gruppo non ha una vera e propria giustificazione, così è e così deve essere accettato. I personaggi non hanno alcuna origin story, sono tutti già nel pieno controllo dei loro poteri e non in fase di ricerca di solo stessi. Purtroppo manca una vera caratterizzazione dei vari membri della squadra, sono distinguibili e riconoscibili ma vengono tratteggiati solo in maniera abbozzata. Chiari e ben introdotti fin da subito sono i loro poteri e sull’aspetto visivo nulla da dire. La rappresentazione visiva dei singoli personaggi è di grande aiuto alla loro identificazione. Gli effetti visivi sono eccellenti, particolari e ricercati. 

Purtroppo non posso esimermi dal sottolineare che si percepisce la volontà di introdurre in maniera forzata la Justice Society la dove il lungometraggio non ne aveva assolutamente bisogno. 

Noah Centineo è davvero perfetto nel ruolo del comic relief. Il suo personaggio, Atom Smasher, stempera la tensione ed ha sempre la battuta pronta, è la personificazione dello spettatore. Senza dubbio il personaggio più riuscito di Black Adam. Molto interessante ma per nulla sfruttata è Cyclone, personaggio interpretato dalla splendida Quintessa Swindell. Visivamente i suoi poteri vengono messi in atto in maniera spettacolare, peccato che vengano mostrati ed utilizzati pochissimo. Nella pellicola manca sicuramente la linea romantica, assenza che si percepisce soprattutto la dove è palese che l’intenzione era presente ma poi o non è stata sviluppata o è stata rimossa nella fase del montaggio finale. 

Black Adam, tanta azione e poca sostanza

Avrei tanto voluto assistere al nuovo Shazam 2.0, purtroppo per quello dovrò attendere il sequel dell’originale. Black Adam è pura e sola azione. Dal minuto uno alla fine del film si susseguono praticamente solo sequenze action. Tante, troppe, decisamente pervasive. Questa continua proposta di scene d’azione causa la graduale diminuzione dell’epicità del film. Più scene d’azione vengono mostrare e meno importanti ed impattati saranno quelle successive. Troppa azione stroppia e Black Adam è un vero e proprio concentrato d’azione. Sicuramente non mi attendevo un lungometraggio particolarmente introspettivo ma nemmeno così denso di momenti epici e sostanzialmente privo di relazioni. Manca la costruzione delle relazioni tra i personaggi, interagiscono tra di loro, sono pronti a difendersi a vicenda ma senza una storia solida alle spalle che sia in grado di giustificare il tutto. Agiscono solo in nome della giustizia. Giusto o sbagliato, cosa è bene e cosa è male, luci ed ombre, questa è la chiave di lettura di Black Adam. 

Il villain del film è il classico cattivone senza motivazioni. È un tiranno e desidera il potere assoluto, il perchè non è dato sapersi. Pensavo fosse finita da un pezzo l’era dei villain macchiettisti ma per WB a quanto pare non è così. Purtroppo il costume ed il trucco del cattivo non aiutano, anzi peggiorano la sua caratterizzazione rendendolo l’emblema assoluto del male.

Black Adam è un film che forse avrebbe perfettamente funzionato nei primi anni 2000 ma che ora risulta superato. Eccessivo, caricaturale e privo di sotto testi interessanti. 

Warner Bros non riesce a conservare le sorprese

Ammetto che il finale ed alcune scelte narrative mi avrebbero soddisfatto molto di più se non fossero state anticipate dalla major. La trama di Black Adam non era più un segreto da anni. Conoscevamo giù tutti i componenti della Justice Society, i loro nomi e le loro abilità ben prima che ci venissero presentati durante la pellicola. Questa eccessiva informazione pregressa ha privato me dell’effetto sorpresa ma allo stesso tempo mi ha aiutato a contestualizzare fatti che altrimenti sarebbero stati nebulosi. Il grosso problema di Warner Bros al momento attuale è che non riesce a trattenersi dal divulgare notizie. L’epicità e l’effetto sorpresa della scena finale del film, con tutte le conseguenze che questa genera, sono state completamente rimosse da rumor già confermati. Che peccato. Sono convinta che in molti sarebbero saltati sulla poltrona del film se non avessero ricevuto la soffiata diverse settimane prima. Ora non ci resta che prevedere i futuri sviluppi, ammetto che sono interessati anche se già ipotizzabili. 

60
Black Adam
Recensione di Chiara Giovannini

Black Adam è un cinecomic che pur cercando di restare al passo coi tempi, proponendo un personaggio ricco di luci ed ombre, commette l'errore di concentrarsi solo ed esclusivamente sull'azione a discapito delle relazioni tra i personaggi.

ME GUSTA
  • The Rock è The Rock! Il ruolo gli calza a pennello.
  • I costumi sono curati nei minimi dettagli
  • Gli effetti visivi e speciali sono perfetti
FAIL
  • Tanta, troppa e sola azione
  • Manca il contesto e l'introduzione della Justice Society
  • Manca la costruzione delle relazioni tra i personaggi
  • Villain macchiettistico
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