Meta potrebbe cedere alle pressioni dell’antitrust britannico. Mark Zuckerberg è pronto a rinunciare a Giphy, la piattaforma leader nella condivisione delle GIF.
L’annuncio dell’acquisizione risale al 2020, quando Meta aveva tentato di mettere le mani sul 100% di Giphy sborsando 400 milioni di dollari. Si era fin da subito messo di mezzo la politica, preoccupata che l’acquisizione avrebbe dato a Meta un indebito vantaggio sulla concorrenza.
Il motivo? Le GIF di Giphy sono utilizzati da una pluralità di applicazioni e piattaforme concorrenti di Meta. Il rischio era che perfino utilizzando Twitter gli utenti finissero per dare i loro dati a Facebook. Nel 2021 il CMA, l’antitrust del Regno Unito, aveva ordinato a Meta di vendere Giphy, ma per il momento la sentenza è rimasta lettera morta.
L’impero di Mark Zuckerberg aveva preannunciato l’intenzione di fare ricorso, ma sembra che alla fine il colosso si rassegnerà a rinunciare a Giphy. Negli ultimi due anni sono cambiate molte cose, incluse le nostre abitudini sulle GIF. I giovani non le utilizzano più, sono ufficialmente una cosa da vecchi.
Oggi Giphy ha un appeal significativamente più basso di quello che aveva nel 2020. Non è più un asset strategico. “Le GIF oggi vengono in larga misura considerate fuori moda come tipo di contenuto, gli utenti più giovani le considerano cringe“, ha ammesso un portavoce della stessa Giphy al sito ArsTechnica.