Dopo i primi esperimenti in Germania, nasce anche in Italia un sindacato degli influencer. Termine ombrello che include un gruppo eterogeneo di persone e professionalità diverse: dagli youtuber agli streamer, passando per creatori di contenuti, celebrity di Instagram e via dicendo.
Un settore che secondo il sindacato avrebbe all’attivo oltre 350mila professionisti, con un valore di mercato di circa 280 milioni di euro. Le prime tessere includono già alcuni nomi di rilievo, tra cui lo youtuber Luis Sal e l’avvocato Angelo Greco — anche lui youtuber e autore del saggio ‘La legge per tutti’.
Questo ambito della digital economy non solo non è ancora attenzionato da una legislazione specifica sia sul piano fiscale sia dei compensi, ma spesso vede i suoi attori scontare un quadro giuridico poco chiaro e trasparente, nella cui costruzione l’associazione mira a coinvolgerli.
In questi primi anni di posizionamento, abbiamo partecipato all’indagine conoscitiva in Parlamento che ha portato all’approvazione dell’Emendamento Creators nella Legge sulla Concorrenza 2021
ha commentato Jacopo Ierussi, Presidente e fondatore di AssoInfluencer.
AssoInfluencer si farà carico delle istanze dei creatori di contenuti, portandole all’attenzione delle istituzioni. Ad esempio, il sindacato spera che il legislatore definisca finalmente con chiarezza gli obblighi fiscali degli influencer, inquadrando la professione in termini meno vaghi.