Per la prima volta Netflix rileverà con precisione le visualizzazioni dei contenuti del suo catalogo, condividendo le informazioni con un’organizzazione terza e indipendente. L’esperimento parte nel Regno Unito, ma potrebbe presto essere esteso anche al resto del mondo.
Netflix rileva già l’andamento dei suoi film e serie TV di punta, ma i dati vengono condivisi a sua discrezione. Ogni tanto il colosso ci fa sapere che una certa serie TV o un certo film originale ha infranto un nuovo record, ma il flusso di notizie si ferma qui.
La novità è che Netflix ora fa parte dei membri del Barb, un’agenzia di audience britannica. La stessa che determina il numero di spettatori collegati davanti alle TV. Per la prima volta i dati sugli spettatori di Netflix verranno raccolti, esaminati e comunicati in maniera indipendente.
Quello dell’assenza di parametri aperti e disponibili a tutti sul successo (e gli insuccessi) dei contenuti delle piattaforme VoD è un tema dibattuto da molti anni. È un unicum per l’industria dell’intrattenimento: della musica conoscevamo il numero di album venduti e ora il numero di riproduzioni in streaming; dei film abbiamo i numeri dei botteghini; delle serie TV e dei programmi di varietà abbiamo, appunto, le rilevazioni dell’audience e via dicendo. Insomma, le piattaforme per lo streaming on-demand erano le uniche senza un chiaro termometro che ci aiutasse a capire l’andamento di ogni singolo prodotto.
Per il grande pubblico questo difetto si traduceva, banalmente, in una curiosità irrisolta. Per gli addetti ai lavori, al contrario, si trattava di un gran bel problema: per i produttori di serie tv e film era diventato sempre più difficile prendere scelte informate su quali prodotti finanziare o meno.
Nel frattempo Netflix è diventato un protagonista indiscusso nei salotti degli spettatori britannici. È utilizzato da circa i due terzi del pubblico televisivo britannico, con un’audience media dell’8%. Più di Channel 4 o di Sky.