L‘industria tessile è un punto centrale nell’attività legislativa dell’Unione Europea a causa della diversa natura eco-compatibile di tessuti e vestiti. Questo settore produce troppi scarti e il recupero è molto basso. La direttiva attuale chiede che gli Stati membri istituiscano degli schemi per la raccolta differenziata dei tessili entro il 2025 e richiede anche alla Commissione europea di introdurre degli obiettivi di recupero e riciclo dei rifiuti tessili entro il 2024.

L’UE intende andare oltre. Per il 2023 è attesa la revisione della direttiva quadro sui rifiuti allo scopo di rendere più armonica la responsabilità estesa del produttore dell’UE per i tessili. Si intende fornire ai produttore degli incentivi allo scopo di garantire una produzione in linea con la circolarità. Una quota di questi incentivi dovrebbe essere dedicata alla prevenzione dei rifiuti e alla preparazione dei prodotti per il riutilizzo.

Sempre per il prossimo anno è prevista una revisione del Regolamento Tessile, la cui modifica potrebbe introdurre l’obbligo di divulgare i parametri di sostenibilità e circolarità compresa, eventualmente, l’etichettatura che indica dove l’indumento è stato lavorato.

Nel 2024 è invece prevista la revisione dei criteri dell’Ecolabel dell’UE per tessili e calzature, allo scopo di sostenerne l’adozione da parte dei produttori e indirizzare i consumatori verso i prodotti ecocompatibili.