Le berte, tra i tanti uccelli marini, volano direttamente nell’occhio del ciclone. Normalmente viene da pensare che evitino il ciclone, invece, vanno incontro alla tempesta per evitare di essere spinti sulla costa e riportare ferite gravi. Le berte sono uccelli acquatici temerari, per godere dello spettacolo del loro volo bisogna trovarsi al largo su una barca. Questo perché trascorrono la maggior parte della loro vita in mare aperto.
Si tratta di volatili di medie dimensioni, fanno parte della famiglia delle procellarie. È più facile trovarle nelle acque temperate e fredde, se tornano sulla terraferma lo fanno per deporre le uova e prendersi cura dei cuccioli. Le berte volano con le ali rigide a pelo d’acqua per sfruttare le correnti marine e risparmiare energie. La berta è un uccello migratore che può ricoprire tragitti superiori a 14mila km.
Lo studio condotto sulle berte è stato mirato a capire come questi uccelli reagiscono ai cicloni tropicali e alle tempeste nel Mare del Giappone. Per ben 11 anni gli esperti hanno analizzato il volo delle berte adulte tramite GPS. Si è notato che gli uccelli durante una tempesta volavano al suo centro, il punto dove il vento è più alto. Le berte sono addirittura riuscite a seguire la tempesta a lungo tempo senza spostarsi dalla sua traiettoria.
Il motivo è che in questo modo riescono a evitare di essere trascinate sulla costa e impattare contro il suolo. Il loro volo, infatti, sfrutta molto l’intensità del tempo e hanno anche un grande senso di orientamento. Tale studio è stato davvero utile per capire i comportamenti e l’anatomia degli animali. Le migliaia di anni di evoluzione hanno consentito alle berte di diventare maestri di volo dalle capacità di adattamento insuperabili.