Durante l’evento Meta Connect 2022, Mark Zuckerberg ha presentato il Meta Quest Pro, il primo visore di fascia alta di Facebook Reality Labs (ex Oculus).
Il nuovo Meta Quest Pro porta la realtà virtuale in un campionato completamente diverso rispetto ai precedenti prodotti: monta un chip Qualcomm Snapdragon XR2+ e dispone di 12GB di RAM e 256GB di storage. Offre prestazioni fino al 50% più veloci rispetto al chip montato sul Quest 2. È disponibile per il preordine fin da subito, anche in Italia. Si parte da 1.799€.
Meta lo descrive – a ragione – come il suo miglior visore AR/VR. Già, perché il suo punto di forza è la realtà mista, cioè la capacità di unire elementi virtuali con il mondo vero, grazie alle videocamere a colori e a cinque sensori che osservano lo spazio circostante.
L’azienda ha enfatizzato molto la maggiore comodità del visore, progettato non solo per essere ergonomico ma anche per affaticare meno la vista durante l’utilizzo, grazie al bilanciamento sulla testa, oltre che alle maggiori possibilità in termini di regolazione della distanza intrapupillare.
La realtà virtuale deve essere comoda
Il Meta Quest 2 usa un appoggio morbido ed ergonomico. La batteria ora si trova nella zona posteriore, una scelta – spiega l’azienda – presa proprio con l’obiettivo di rendere l’utilizzo del visore più comodo e rendere il suo peso più sopportabile ed equilibrato. Una telecamera interna riesce a capire le esigenze dell’utente, fornendogli suggerimenti su come posizionare e regolare l’Oculus Quest Pro in modo tale da avere la migliore qualità di visione.
La stessa telecamera, unita a cinque sensori interni , viene poi utilizzata per il tracciamento dei movimenti del viso. In questo modo è possibile far replicare all’avatar le nostre espressioni facciali. Se ridiamo, anche il nostro avatar riderà. E via dicendo.
Il visore utilizza due pannelli LCD da 1800 x 1920 pixel con un refresh rate di 90Hz. Sono pannelli Quantim Dots, che garantiscono una resa cromatica superiore a quelli montati sul Meta 2. I Quantum Dots, uniti ad una nuova tecnologia, hanno consentito di migliorare del 75% il contrasto.
I nuovi pannelli e il nuovo processore arrivano al prezzo di un’autonomia ridotta: circa 2 ore di utilizzo con una singola ricarica.
I nuovi controller
L’Oculus Quest Pro può contare su un nuovo set di controller avanzati. Funzionano anche fuori dal raggio di visione delle camere esterne. Sebbene normalmente i LED IR dei due controller vengano tracciati dalle camere frontali, quando escono dal campo di visione entrano in gioco dei sensori dedicati che consentono di mantenere il tracking. Esiste addirittura un pennino stile che consente di disegnare e prendere appunti in realtà virtuale.
I controller dispongono poi di un feedback aptico TruTouch. Per garantire tutte queste novità, Meta è dovuto passare dalle vecchie stilo da 1.5V all’utilizzo di delle batterie integrate, che vanno ricaricate usando una base dedicata sia ai controller che al visore stesso.
Il visore Meta Quest Pro sarà disponibile a partire dal 27 ottobre al prezzo di 1.799€. Ha senso per l’utente comune? Probabilmente no, banalmente perché attualmente non esistono ancora molte applicazioni in grado di sfruttare la nuova realtà mista. Va preso quasi come se fosse un dev-kit, in modo simile alla prima versione del visore HoloLens di Microsoft.
Verosimilmente, in futuro molte delle novità introdotte dal visore Pro verranno portare – con i giusti accorgimenti – anche sulla linea principale e più economica.
Immagine in copertina via Engadget.com