Questa volta l’Unione Europea non si limiterà ad una mera dichiarazioni d’intenti. I parlamentari europei stanno valutando di prevedere un meccanismo sanzionatorio per tutti gli Stati membri che non rispetteranno gli obiettivi previsti dal pacchetto Fit for 55.

La Commissione dell’UE ha proposto che entro il 2026 venga installata almeno una stazione di ricarica per auto elettriche ogni 60 km. Verrebbero escluse solamente le zone ultra-periferiche con strade scarsamente trafficate. La Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo ha già approvato una bozza del regolamento, che dovrà poi essere discussa ed eventualmente modificata da Commissione e Consiglio.

C’è un importante precedente che potrebbe convincere il legislatore europeo ad usare il pugno di ferro. In passato l’UE aveva dato agli Stati membri l’obiettivo di installare almeno 677.000 stazioni di ricarica per auto e camion entro il 2020. Morale? Alla fine ne erano state installate solamente 377.000. Alcuni Paesi hanno rispettato l’iniziativa alla lettera, mentre altri si sono dimostrati meno diligenti.

Onde evitare che la situazione si ripeta anche questa volta, alcuni parlamentari europei starebbero spingendo per prevedere delle sanzioni per gli Stati membri inadempienti. L’europarlamentare Ismail Ertug, che più di tutti gli altri spinge per una linea dura, propone il seguente meccanismo: 1.000€ di multa per ogni colonnina di ricarica in meno rispetto agli obiettivi richiesti dall’Unione Europea. Nell’economia di una grande nazione, non si tratterebbe di una stangata particolarmente violenta: l’assenza di 1.000 colonnine comporterebbe una sanzione di 1 milione di euro. Che probabilmente è meno di quello che gli stati spendono ogni anno per i prodotti di cancelleria dei loro parlamenti nazionali.