Dismorfofobia: la paura dei difetti fisici
Una condizione che incute troppa preoccupazione per uno o più difetti, magari lievi o addirittura inesistenti. Chi ne soffre si controlla ore e ore allo specchio.
Si chiama dismorfofobia ed è una condizione caratterizzata da un’eccessiva preoccupazione per uno o più difetti fisici, anche se magari lievi o persino inesistenti. Chi soffre di questa patologia passa ore e ore allo specchio a rendersi eccessivamente bello. Questo tipo di persona cerca continuo confronto e consenso negli altri. Insomma, una grande ossessione-attenzione per il corpo.
La dismorfofobia colpisce gli adolescenti, sia femmine che maschi, ma può accadere anche in adulti sfiduciati con se stessi. La maggior parte dei casi colpisce una persona che ha un aspetto normale. Questa si sente osservata e presa in giro dagli altri per il suo aspetto, credendosi brutta. I sintomi sono disagio, sofferenza, vergogna e possono essere improvvisi o graduali. Chi soffre di questa forma riesce a controllarla ben poco.
I dismorfofobici trascorrono tante ore al giorno allo specchio per pettinarsi, truccarsi e lavarsi, in modo da mascherare il difetto. In alcuni casi si sottopongono anche a interventi di chirurgia sentendo disagio e cercando rassicurazione dagli altri. La patologia si riesce a distinguere perché chi ne soffre riporta gravi turbe d’ansia che compromettono la vita quotidiana. Si evitano anche lavoro, scuola e contatti con l’esterno.
Il dismorfismo può essere trattato con la psicoterapia tramite tecniche motivazionali in modo da sviluppare una visione estetica di sé molto curata e reale. Un metodo di cura che riesca a far sentire a proprio agio chi soffre di questa patologia evitando comportamenti e gesti disfunzionali. A volte gli specialisti possono affiancare alla psicoterapia anche farmaci serotoninergici.
- Dismorfofobia: cos’è la paura di essere brutti (ok-salute.it)