Dieta antica: i nostri antenati non mangiavano solo carne

La dieta dei cacciatori-raccoglitori del Paleolitico è sempre stata oggetto di curiosità da parte degli esperti. In realtà, non si nutrivano solo di carne e pochi carboidrati come si pensa, ma la loro alimentazione, stando alle conclusioni di Herman Pontzer, antropologo evoluzionista alla Duke University (USA) e altri suoi colleghi, dipendeva da diversi fattori come il luogo, il clima e la stagionalità degli alimenti.

Secondo Pontzer, sulla base delle osservazioni degli Hadza, una popolazione della Tanzania che vive in modo simile ai nostri antenati del Paleolitico, ci sono diversi errori di valutazione che hanno portato a pensare che l’uomo primitivo si nutrisse solo di carne di selvaggina.

Per prima cosa dipende dal fatto che i lavori di etnografia erano scritti da uomini, perciò si incentravano solo sul lavoro di questi ultimi. Ma mentre l’uomo andava a caccia, le donne si dedicavano alla raccolta. Il vuoto degli studi in questo senso ha portato a pensare che la caccia fosse la principale fonte di cibo.

Inoltre, i dati etnografici disponibili riguardano principalmente le popolazioni del Nord, i quali mangiavano più carne per sopravvivere alle basse temperature. Le popolazioni vicino all’oceano o ai fiumi si nutrivano più di pesce, mentre quelli che vivevano nelle foreste si nutrivano più di piante. Un ultimo aspetto è legato alle prove archeologiche giunte fino a noi. Gli utensili in pietra usati per la caccia resistono di più al tempo rispetto agli utensili in legno usati per scavare o le piante.

I risultati degli studi sulla popolazione Hadza, pubblicati sulla rivista Annual Review of Nutrition, parlano di una popolazione che vive come si viveva nel Paleolitico, mangiando carne cacciata con armi primitive e raccogliendo frutti, bacche e miele. La dieta di questa popolazione cambia su base stagionale. A febbraio mangiano prevalentemente miele, a luglio bacche e carne a settembre.