Se si sente parlare di Fair Trade, la maggior parte di chi legge o ascolta potrebbe non comprendere di cosa si sta parlando. Probabilmente perché questo non è un tema di cui si legge spesso sul giornale o di cui si sente parlare in TV. Per molti, quindi, questo può essere un tema del tutto sconosciuto e di cui bisogna scoprire davvero tutto.
Il Fair Trade, però, influenza la vita e le abitudini di tutti noi anche se non se ne è consapevoli. E solo per questo bisognerebbe conoscerlo meglio. Qui di seguito si cercherà di dare una panoramica generale dell’argomento e dei suoi obiettivi, affinché ci sia più conoscenza e consapevolezza.
Fair Trade: cos’è?
Fair trade: questi, in apparenza, possono sembrare due termini che possono voler dire tutto e niente. Eppure quest’espressione nasconde un mondo che bisogna conoscere a fondo. Parlare di Fair Trade significa parlare di una forma di commercio diversa da quella di cui si sente parlare spesso e a cui siamo abituati.
Quando si pensa al commercio, infatti, si parla spesso di attività e di produzione che spesso viene portata all’eccesso. Il commercio è ciò che permette di acquistare beni di valori e di vendere, a propria volta, ciò che si produce. A ciò si aggiunge proprio la produttività estrema che spesso non tiene conto di vari fattori.
Il Fair trade, si trova dal lato opposto, poiché è un commercio equo, solidale, alla cui base c’è un’idea di economia sostenibile e solidale. In questo articolo se ne parlerà in modo specifico e con riferimento al panorama italiano.
Fair trade: un nuovo modo di fare commercio
Il Fair trade nasce da un obiettivo chiaro e con uno scopo ben preciso: creare un commercio sostenibile ed equosolidale. Cosa significa tutto questo? L’intento, in pratica, è quello di cercare di creare un’alleanza tra i vari Paesi del Mondo basata su chiarezza e soprattutto sulla dignità degli uomini.
Inoltre, a tutto questo sembra aggiungersi un altro obiettivo: quello di abbattere le differenze tra Paesi sviluppati e Paesi a basso sviluppo. L’idea di base è quella di rendere tutti i Paesi uguali e di creare un sistema produttivo dignitoso e rispettoso di chi lavora.
Sono presenti, infatti, vari principi alla base del Fair Trade. Al primo posto c’è proprio il rispetto della dignità dell’uomo e delle condizioni del lavoratore. Si è ben lontani dall’idea della produzione estrema e dello sfruttamento di chi lavora. Questo è un punto davvero molto importante che spesso è lasciato sullo sfondo. Questo principio, inoltre, è rivolto soprattutto ai Paesi sottosviluppati.
Fair trade si impegna tanto per evitare lo sfruttamento di tutti i lavoratori e in particolare dei minori. Il rispetto, inoltre, è rivolto anche alle piccole filiere; esse vanno tutelate. Altro principio alla base di tale commercio riguarda il rispetto dei prodotti realizzati. Per questo, viene garantito un prezzo minimo che serve proprio a proteggere la svalutazione dei beni.
Infine, ma non per importanza, c’è proprio il rispetto dell’ambiente e delle comunità locali. Un altro tasto dolente, si potrebbe quasi dire. Questo commercio sembra, infatti, abbracciare la visione di una produzione sostenibile che non determini lo sfruttamento dell’ambiente. Ecco perché il Fair Trade cerca di garantire sopravvivenza a quei sistemi produttivi che agiscono per il bene dell’ambiente.
Dopo aver letto queste righe, sicuramente è più chiaro il senso del Fair Trade e dei suoi obiettivi. Così come è chiaro il fatto che richiami aspetti fondamentali come il rispetto e la dignità.
Come avviene il Fair trade in Italia?
I principi e i valori alla base del Fair trade sono indubbiamente nobili, ma spesso si ha l’impressione che ciò non basti. In realtà, il Fair trade si impegna attivamente per fare in modo che tutto ciò sia rispettato. Ed infatti sono previste una serie di certificazioni internazionali garantite da “Fairtrade International” e “Organizzazione Mondiale del Commercio Equo e Solidale”. Queste due organizzazioni si occupano di supportare le aziende e i prodotti sostenibili ed equosolidali.
Viene, quindi, data una certificazione al fine di garantire che i principi siano rispettati e per guidare i consumatori. È presente, ad esempio, la certificazione “Marchio Fairtrade”, rilasciato ai prodotti composti da un solo ingrediente. In Italia è presente la “Fairtrade Italia”, sede distaccata di quella International. Anche in Italia tale organizzazione si occupa di rilasciare certificazioni alle aziende che rispettano i principi del Fair Trade.
Inoltre, alcune attività possono acquistare i prodotti certificati Fair Trade e rivenderli alla propria clientela. Per esempio, tra i prodotti disponibili ci sono il caffè, lo zucchero, il miele, le confetture, le bibite e anche riso e altri cereali. Ciò significa che basta informarsi sulle attività che hanno disponibilità di questi prodotti per poterli acquistare, nel pieno rispetto della dignità, dei prodotti, dell’ambiente e delle comunità locali.
- Cos’è il Fair Trade e com’è regolato in Italia (quifinanza.it)