Da diversi anni a questa parte, la cultura va di pari passo con la sostenibilità. Un museo, in particolar modo se tratta di argomenti legati all’energia, può essere parecchio dispendioso.

Ci sono dei musei che sono ecosostenibili, non solo per come è stato progettato e realizzato, ma soprattutto per le iniziative che propone allo scopo di sensibilizzare verso la riduzione dei consumi e la salvaguardia dell’ambiente. Tra le caratteristiche che possono essere presenti negli ecomusei possiamo ritrovare pannelli fotovoltaici, recupero delle acque piovane e risparmio energetico.

Il primo museo green d’Italia è il Museo Salvatore Ferragamo, fortemente voluto da Wanda Ferragamo in cui si punta sul recupero e sul riutilizzo. Questo museo ha ottenuto lo standard internazionale ISO 14064 attraverso la rendicontazione delle emissioni di anidride carbonica.

Un secondo ecomuseo è il MMM Corones situato a Plan de Corones ed è dedicato all’alpinismo tradizionale. Il progetto è nato da una collaborazione tra la designer e architetta Zaha Hadid e dell’alpinista Reinhold Messner. la struttura è stata realizzata in cemento che permette di fondersi meglio con l’ambiente esterno. Il museo è in gran parte sotterraneo, cosa che gli permette di interferire il meno possibile con l’ambiente esterno.

Troviamo poi il Museo d’Arte Moderna e contemporanea di Rovereto, la cui struttura è costituita da una cupola di vetro e acciaio disegnata da Mario Botta. L’edificio dispone di un software apposito per controllare l’illuminazione consentendo di risparmiare il 25% dell’energia elettrica.

Infine c’è il Museo delle Scienze di Trento, progettato e realizzato da Renzo Piano e nato nel 2013, anno in cui ha ottenuto la certificazione LEED Gold, rilasciata dal Green Building Certification Institute di Washington D.C., diventando così il primo museo italiano ad averla ottenuta. Il museo è stato realizzato con materiali ecosostenibili e illuminazione e ventilazione sono gestite con pratiche all’avanguardia.