La Coca-Cola, come annunciato dall’Egitto che ospiterà a novembre il summit dell’ONU, è lo sponsor della Cop-27. Gli ambientalisti, però, sono insorti in quanto ritengono l’azienda una delle maggiori responsabili dell’inquinamento poiché produce 120 miliardi di bottiglie di plastica ogni anno. Gli attivisti hanno, così, lanciato una petizione, che ha raggiunto le 5’000 firme, in cui si invita l’Egitto a revocare la decisione e annullare la partnership.
Questa azione della presidenza della COP27 va contro lo scopo della conferenza.
Mohammad Ahmadi di Earth Uprising International
Coca-Cola, tramite Michael Goltzman, vicepresidente globale per le politiche pubbliche e la sostenibilità di Coca-Cola, ha affermato di condividere l’obiettivo della conferenza di eliminare gli sprechi e apprezza gli sforzi per aumentare la consapevolezza nel mondo. Nonostante ciò, gli attivisti hanno accusato l’azienda di greenwashing: nel 2019 la Coca-Cola ha ammesso di aver utilizzato in un solo anno oltre tre milioni di tonnellate di imballaggi in plastica.
La plastica è una delle principali fonti di inquinamento e la sua produzione contribuisce al riscaldamento globale. Il 99% di questa viene prodotta a partire dai combustibili fossili tramite un processo detto cracking, il quale produce emissioni di gas serra.