Con la crisi energetica in atto, i difensori dei cieli stellati ne approfittano per mettere in guardia le persone alla minaccia che l’inquinamento luminoso rappresenta per la biodiversità. L’ecologista Johan Eklöf vuole risvegliare le coscienze sulla questione dell’oscurità naturale, sempre più in declino e che influenza in modo negativo anche la fauna notturna (composta da circa un terzo dei vertebrati e due terzi degli invertebrati).
Nel suo libro, Johan Eklöf ha raccontato delle osservazioni fatte in merito ai danni che l’illuminazione sulle facciate delle chiese ha causato ai pipistrelli, mammiferi che, in Svezia, sono considerati già in via d’estinzione. Molti animali, come scarafaggi, ricci, uccelli e rospi, sono abituate a fare affidamento sulle stelle o sulla Luna per orientarsi e l’illuminazione eccessiva interferisce con ciò.
Gli effetti dell’inquinamento luminoso, secondo Eklöf, hanno un effetto negativo anche su impollinazione, caccia, riproduzione, deposizione delle uova, migrazione. Questo fattore è considerato uno degli elementi trainanti del declino della biodiversità, insieme ai pesticidi e alla perdita di habitat, anche se i suoi impatti sono difficili da misurare.