Nella giornata di ieri, il Tribunale amministrativo del Lazio ha annullato la multa da oltre 100 milioni di euro inflitta dall’Antritrust ad Apple e Amazon. La sanzione era stata decisa con una sentenza dello scorso novembre del 2021 e, in virtù del suo ammontare praticamente senza precedenti, era stata definita dai quotidiani una ‘maximulta’.

L’Antitrust italiano (AGCM) aveva accusato i due colossi di aver stretto un’intesa anticoncorrenziale in grado di penalizzare le catene di elettronica e i canali di distribuzione più piccoli. Il TAR ha riunito in un’unica decisione le motivazioni sui ricorsi presentati da Apple, Apple Distribution International Limited (cioè l’azienda europea, con sede a Dublino), Apple Italia, Amazon Italia Services, Amazon.com inc, Amazon Services Europe e una pletora di altre sussidiarie e aziende spinoff.

Si tratta della sanzione che riguardava una clausola del contratto stipulato tra Apple e Amazon nel 2018, che aveva riservato la vendita di prodotti Apple/Beats (prodotti Apple), tramite il marketplace, di Amazon ai cosiddetti Apple Premium Resellers (la categoria di rivenditori che, all’interno del sistema di distribuzione di Apple, soddisfa i più alti standard di qualità ed investimenti)

si legge in una nota dei giudici.

La maximulta è stata stralciata perché, secondo i giudici del TAR, l’AGCM non avrebbe rispettato i «principi di buon andamento ed efficienza dell’azione amministrativa». Sostanzialmente i giudici non contestano tanto il contenuto della sentenza, quanto le modalità (e soprattutto le tempistiche) della fase istruttoria. Tra le altre cose, l’AGCM non avrebbe dato agli avvocati delle aziende in questione un tempo adeguato per presentare le loro osservazioni conclusive.