Un nuovo biosensore ecologico è stato messo a punto per rilevare la presenza di batteri o altri patogeni all’interno dell’acqua potabile. Il dispositivo ha un’elevata sensibilità e riesce a rintracciare basse concentrazioni di batteri. Inoltre è in grado di auto-disinfettarsi sfruttando la luce solare che è in grado di convertire in calore.

Il dispositivo è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori coordinati dall’Università Sapienza di Roma e dall’Istituto di Cristallografia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ic). I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Environmental Science: Nano.

Le principali tecniche di rilevamento dei batteri nelle acque potabili richiedono strumenti costosi, molti reagenti e personale altamente formato. Così Francesca Petronella e il suo team di ricercatori hanno creato questo biosensore, un dispositivo che combina componenti biologiche e rilevatori per individuare sostanze chimiche e biologiche. Questo presenta anche delle nanoparticelle d’oro che convertono la luce solare in calore allo scopo di auto-disinfettarsi per poter essere riutilizzato ancora.

Il nuovo biosensore riesce a rilevare i patogeni grazie alle proprietà delle nanoparticelle d’oro che sono immobilizzate su un substrato di vetro e associate ad un anticorpo

Luciano De Sio dell’Università Sapienza, uno degli autori dello studio

  • Pronto il biosensore ecologico per rilevare batteri nell’acqua (ansa.it)