Uno dei problemi per la biodiversità è quello delle monocolture, ma, grazie a un nuovo studio, questo pericolo può essere attenuato. Secondo gli esperti, grazie a un esame delle popolazioni di api selvatiche in alcuni frutteti, alcune siepi e fiori perenni hanno dei tempi di fioritura che possono essere sfruttati in modo complementare per favorire la biodiversità delle api.
Alcune specie di api impollinano solo certi tipi di fiore e se per chilometri si estendono campi di una sola specie di piante la biodiversità delle api selvatiche può risentirne. Ed è così che i risultati dello studio, condotto dai ricercatori della British Ecological Society, pubblicati sulla rivista Journal of Applied Ecology possono venire in aiuto degli agricoltori.
La ricerca è stata condotta dal 2018 al 2020 e sono state confrontate le risorse floreali e le popolazioni di api selvatiche in 18 piantagioni di mele nel lago di Costanza in Germania. Qui sono state piantate specie di fiori con caratteristiche diverse in varie combinazioni. Sono stati poi osservati come i tempi di fioritura di questi potessero alternarsi così da fornire cibo alle api per tutto l’anno.
Si è notato che le api selvatiche, all’inizio della stagione, da marzo a giugno, visitano le siepi per poi andare a impollinare i fiori perenni da giugno ad agosto nel primo anno di semina. Quello che si è capito è che la biodiversità è legata alla combinazione di piante che fioriscono in diversi periodi dell’anno.