Quello della plastica negli oceani è un problema che causa enormi danni all’ecosistema marino. I ricercatori dell’Università della California a San Diego hanno realizzato delle scarpe ecosostenibili utilizzando materiali a base di schiume di poliuretano che si degradano in mare dopo 12 settimane producendo molecole in grado di nutrire i microrganismi marini.
Una percentuale importante dei rifiuti di plastica nel mare è rappresentato da calzature, in particolare le infradito. I ricercatori hanno deciso così di cercare una soluzione mettendo a punto dei nuovi polimeri biodegradabili che sono in grado di scomporsi nel terreno.
Sono stati poi condotti dei test in collaborazione con i ricercatori dello Scripps Institution of Oceanography, esponendo dei campioni all’azione di onde e maree monitorandone i cambiamenti fisici e molecolari tramite spettroscopia a infrarossi e microscopia elettronica a scansione. Il risultato è stato che già dopo 4 settimane queste cominciavano a degradarsi a causa dell’azione di funghi e batteri marini.
Lo smaltimento improprio della plastica negli oceani genera microplastiche ed è diventato un enorme problema ambientale. Abbiamo dimostrato che è assolutamente possibile realizzare prodotti in plastica ad alte prestazioni che possono anche degradarsi nell’oceano.
La plastica non dovrebbe finire in mare, ma se accade, questo materiale si trasforma in cibo per i microrganismi e non in detriti di plastica e microplastiche che danneggiano la vita acquatica.
Stephen Mayfield, biologo