La pesca sanguigna deve il suo nome proprio alla polpa rosso sangue. È chiamata anche pesca sanguinella, ha proprietà e benefici uguali alle altre pesche, ma ha più antiossidanti. Questi danno al frutto il suo particolare colore. Si tratta di una specie tardiva, ecco perché si può consumare anche a stagione terminata.
La sanguinella si può gustare fino alla fine di agosto nelle estati più calde, addirittura anche per tutto settembre. Questo frutto si conserva bene per lunghi periodi e ha una polpa rossa e molto dolce. Le sue origini sono francesi, ma ora è diffusa in tutta Italia. È maggiormente reperibile in Emilia, in Toscana e in Umbria.
La sua polpa rossa è dovuta agli antociani, pigmenti antiossidanti presenti nei fiori e nei frutti. Questi pigmenti ne determinano la colorazione. Ecco i valori nutrizionali relativi a 100 grammi, ma nel caso di questa pesca deve essere almeno di 150 grammi, pari a due sanguinelle.
- proteine 1,06 g
- calorie 44 kcal
- carboidrati 10,55 g
- lipidi 0,32 g
- niacina 1,125 mg
- vitamina c 5,4 mg
- fibre 1,7 g
- vitamina a 332 ui
- folati 5 µg
- vitamina e 0,77 mg
- potassio 201 mg
- vitamina k 2,2 µg
- magnesio 9 mg
- fosforo 26 mg
- calcio 6 mg
La pesca sanguigna è una bontà estiva da poter gustare anche in autunno, ha tante proprietà e molteplici benefici. È poco calorica, ma ricca di fibre, ideale per l’intestino. Essa contiene tanta vitamina A, C e potassio. A confronto delle altre pesche, le sanguinelle hanno maggiori antiossidanti, a causa degli antociani che ne definiscono il colore rosso sangue.
Sono utili per combattere i radicali liberi, riducono o prevengono la glicemia alta e la pressione sanguigna. Inoltre, prevengono il colesterolo LDL. Le pesche sanguigne sono perfette da consumare a merenda o a fine pasto, ma sono adatte anche per marmellate e macedonie. Ottime, se immerse nel vino bianco.