L’Italia non sta facendo abbastanza contro la pirateria. A dirlo è il N.1 di Sky Italia, Andrea Duilio, recentemente intervenuto in occasione del Festival dello Sport di Trento. Si parla chiaramente delle IPTV illegali, del cosiddetto pezzotto e, più in generale, dei servizi pirata che consentono di guardare le partite di calcio ad un prezzo irrisorio.
Le operazioni della Guardia di Finanza si susseguono in modo incessante da anni, ma ogni volta che viene sgominata una banda del pezzotto, ecco che ne spunta una nuova. Insomma, una lotta persa in partenza.
Secondo Duilio, il grosso del problema dipenderebbe dalla lentezza della macchina giudiziaria italiana. Il sequestro delle piattaforme pirata e il blocco delle trasmissioni richiede giorni o mesi, mentre in altri Paesi le forze dell’ordine riescono ad intervenire in tempi rapidi.
Nel Regno Unito se c’è qualcuno che pirata un contenuto nel giro di qualche minuto viene bloccato. In Italia ci vogliono due giorni. Bisogna andare in tribunale, la partita è finita e c’è già quella dopo. Non ci sono leggi che tutelano quel tipo di diritto. Ricordiamoci che la pirateria è un problema per noi pay-tv ma è un problema (e non tutti lo capiscono) anche per le squadre di calcio. La pirateria toglie posti di lavoro nel tempo: dà soldi alla malavita, porta a non dare entrate allo Stato e – cosa ancora più importante – è una forma di non rispetto per tutti gli italiani che pagano
ha aggiunto l’amministratore delegato di Sky Italia.