Vere e proprie foreste esistono anche nelle profondità marine e raggiungono un’estensione che va dai 6 ai 7,2 chilometri quadrati, quasi pari a quella dell’Amazzonia. Questo risultato deriva da uno studio condotto da ricercatori australiani i quali, consultando archivi online e dati raccolti tramite la Citizen Science, hanno stimato l’estensione delle foreste marine.
Le foreste sottomarine, composte da diversi tipi di alghe ancorate a substrati rocciosi, sono ecosistemi sparsi in tutti gli oceani e i mari, principalmente localizzate lungo le coste Americane, Africane e Australiane. Queste foreste possono rappresentare una fonte energetica in ambito alimentare.
Abbiamo osservato che le foreste oceaniche sono anche più produttive di molte colture intensamente coltivate come grano, riso e mais. La produttività era più alta nelle regioni temperate, che di solito sono bagnate da acque fresche e ricche di sostanze nutritive. Ogni anno, in media, le foreste oceaniche in queste regioni producono da 2 a 11 volte più biomassa per area rispetto a queste colture.
Ricercatori su The Conversation
L’elemento più importante è che queste sono composte da organismi viventi che possono contribuire alla riduzione dell’anidride carbonica grazie al processo di fotosintesi. Inoltre, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Global Change e condotto dall’Università di Davis queste sono in grado di rallentare l’acidità dell’acqua causata dal riscaldamento globale, salvaguardando la biodiversità marina.