Alghe, resti di cibo e di animali sono, insieme a tante altre, una serie di materie prime da cui ricavare biocarburanti e biogas allo scopo di alimentare il trasporto marittimo e aereo sostenibile. La proposta è stata approvata dagli eurodeputati insieme a un ampio pacchetto sulle energie rinnovabili ed entro il 2030 dovrebbe coprire circa il 45% (contro il 32% attualmente previsto) del carburante di aerei e navi.

La Commissione Europea aveva presentato a maggio il pacchetto RePowerEU la cui portata è stata ampliata e corretta. Per ridurre le emissioni dovute al trasporto si è pensato, da una parte, di passare allo sfruttamento dell’energia solare per muovere le macchine, mentre per il trasporto aereo e marittimo si investirà nei biocarburanti avanzati, i quali derivano da residui agricoli e di allevamento. Questo dovrebbe portare alla riduzione del 16% delle emissioni di gas serra.

I biocarburanti avanzati, che possono derivare da alghe coltivate in stagni o reattori particolari e da carcasse di animali non destinati all’uso alimentare o per i mangimi, si sommano a quelli classici i quali derivano da grassi animali e oli usati in cucina. nel lungo elenco compaiono molte altre fonti come i gusci di noce e i resi delle pannocchie. Verranno poi gradualmente eliminati soia e olio di palma i quali sono tra le principali cause della deforestazione.