A Pavia, per la prima volta in Italia, è stato usato un dispositivo che sfrutta le proprietà dell’aragonite per riparare la cartilagine di un ginocchio. L’aragonite è un minerale che si trova nei coralli e nelle conchiglie. Un ottimo espediente per contrastare l’artrosi allo stadio iniziale. Il minerale è costituito da carbonato di calcio. La cartilagine non si rinnova da sola e quando è danneggiata è utile un intervento chirurgico o di medicina rigenerativa. In alcuni casi serve addirittura l’inserimento di una protesi. I chirurghi ortopedici di Pavia però hanno optato per una via meno dolorosa e invasiva sfruttando l’aragonite.
Il minerale è poroso come l’osso e può rigenerare la cartilagine e l’osso usurati a causa del tempo o di particolari patologie. Ecco che i chirurghi hanno usato uno strumento biocompatibile e biodegradabile del diametro non più grande di una moneta da 10 centesimi.
Il dispositivo è a base di aragonite e tramite un intervento chirurgico in mini-apertura e un’anestesia spinale è stato introdotto nell’organismo di due pazienti italiani. Il primo è un caso di artrosi al ginocchio in fase iniziale. L’altro, un ragazzo di 27 anni con una lesione della cartilagine alla troclea femorale. Il dispositivo è stato inserito a livello chirurgico dentro la lesione della cartilagine. Poi messo a contatto con l’osso del paziente, lo strumento darà una struttura 3D utile alle cellule staminali. Ci sarà anche la diversificazione tra osso e cartilagine. Il vantaggio è che il cilindro non dovrà essere rimosso, perché verrà riassorbito dal corpo.
Si tratta di procedura sicura, che non presenta quindi rischi maggiori rispetto a un comune intervento chirurgico. Non vi sono particolari controindicazioni e gli effetti collaterali non sono diversi da quelli di un normale intervento. Non vi è poi il rischio di rigetto e la percentuale di successo della procedura è molto alta, ovvero pari al 93% a due anni.
dottoressa Francesca de Caro, chirurgo ortopedico all’Istituto di Cura Città di Pavia