L’Europa con la sua fame energetica fa scoppiare di nuovo la guerra sui sussidi alla combustione del legno per produrre energia. Ad affrontare la questione sarà la Commissione europea che dovrà votare la direttiva Red III sulle energie rinnovabili. Questa include anche la proroga o non proroga degli incentivi attivi da più di dieci anni.

La guerra vede protagonisti i paesi ricchi di foreste e i paesi trasformatori come l’Italia. Da una parte ci sono i proprietari di centrali a biomasse, che beneficiano di sussidi, utilizzando gli scarti di legno per la produzione di energia. Poi dall’altra le imprese che considerano questi sussidi un aspetto negativo.

Oggi i prezzi raggiunti dal legno sono clamorosamente elevati. Già, perché influenzati dal rincaro dei materiali e dalla grande domanda degli scarti di legno vergine in alternativa ormai al costoso gas.

 

Il settore del legno, e in particolare l’industria europea del pannello, soffre per la scarsità di materia prima. Alcune aziende sono arrivate a interrompere temporaneamente le produzioni, con il rischio concreto di far venir meno alla filiera del mobile il necessario rifornimento. È probabile che si arriverà a un compromesso che per noi non è ottimale, ma che segna comunque un passo avanti. Ci aspettiamo cioè che dai contributi, che sono comunque riservati solo ai kilowatt prodotti da combustione di legno vergine, vengano esclusi i tronchi e le parti nobili del legno, mentre rimangano per tipologie come cippato e segature. L’industria del legno chiede inoltre un’attivazione più stringente dell’uso a cascata del legno con declinazioni nazionali differenziate.

presidente di Assopannelli Paolo Fantoni

 

 

Se la Commissione non approvasse le nuove misure di sostegno alle imprese, allora gli impianti saranno destinati a chiudere alla scadenza degli incentivi attualmente attivi. In pratica, tra 2023 e 2026. Intervengono anche le associazioni rappresentanti i produttori di biocombustibili legnosi come Ebs e Aiel. Queste assicurano che la materia prima usata dagli impianti italiani sia assolutamente certificata. Essa proviene da residui della manutenzione del bosco e da scarti di lavorazione legnosa.

Con questo si entra nel tema ecologico per la lotta al cambiamento climatico. La federazione europea dei pannelli insiste sul “Principio dell’uso a cascata” del legno. Questo materiale dovrebbe essere usato principalmente per travi, tavole, pannelli, mobili e altro, lasciando solo alla fine l’importanza del suo valore energetico. In Belgio i produttori di pannelli truciolari hanno avuto la possibilità di optare per una certa quantità di legno e comprarla in via prioritaria rispetto alle centrali biomasse.