A soli 22 anni, Aiden Pleterski era considerato un genio delle criptovalute. Sui social si presentava con abiti di lusso, sempre a bordo di costosi jet privati.
Il suo nome era comparso su alcuni importanti riviste internazionali. La versione monegasca di Forbes gli aveva dedicato un lungo ritratto, e perfino il Daily Caller – un sito fondato dal blogger di destra Ben Shapiro – aveva parlato di lui. Oggi sappiamo che entrambi gli articoli erano stati commissionati (e dunque) pagati dallo stesso Pleterski.
Grazie all’ostentazione del suo stile di vita fatto di eccessi, il giovanissimo canadese aveva convinto centinaia di investitori a fidarsi del suo innaturale talento per il trading di criptovalute. Oggi quegli investitori sostengono che i loro soldi siano spariti nel nulla, e richiedono indietro quanto investito — fino all’ultimo centesimo.
Le autorità canadesi hanno già sequestrato a Pleterski, che oggi ha 23 anni, ben cinque auto di lusso: due BMW, ben due McLaren, e perfino una Lamborghini. Un bottino che il ragazzo giura di aver accumulato proprio grazie alle sue attività legate alle criptovalute, ma il sospetto è che le auto – così come il suo stile di vita – siano state finanziate distraendo illegalmente i soldi degli investitori.
Stando alle numerose cause civili presentate contro il ragazzo, Pleterski avrebbe fatto sparire nel nulla oltre 35 milioni di dollari. Inutile dire che il sequestro delle cinque auto sportive non sarà sufficiente a coprire nemmeno una frazione dei soldi persi da chi ha creduto nelle sue promesse.
Che fine hanno fatto i 35 milioni di dollari?
Come racconta il sito americano Gizmodo, non è esattamente chiaro che fine abbiano fatto i soldi degli investitori. L’apice dell’attività di Pleterski risale a dicembre dell’anno scorso, quando le principali criptovalute – da Bitcoin ad Ethereum – venivano scambiate ai loro valori massimi. Nei mesi immediatamente successivi, l’intero mercato è crollato e ora siamo nel pieno di quello che è stato chiamato “crypto winter”, ossia l’inverno delle criptovalute. Ci troviamo, in altre parole, in una fase che ricorda la situazione del 2017, quando le criptovalute crollarono rovinosamente iniziando una fase di bear market durata poi, con pochi alti e molti bassi, per numerosi anni.
Quindi Pleterski potrebbe aver effettivamente investito, come promesso, i soldi dei suoi clienti, salvo perdere quasi tutto. Ma è una tesi che non convince tutti gli investitori: c’è chi sospetta che il giovanissimo crypto guru non abbia investito un singolo centesimo (o Satoshi), e che, in altre parole, abbia distratto i soldi degli investitori per spese personali e voluttuarie.
Non aiuta il fatto che lo stesso Pleterski abbia ammesso di non avere documentato con rigore tutti i suoi investimenti, rafforzando la tesi di chi lo accusa di truffa.
Di certo c’è che gli investitori rivogliono indietro tutti i loro soldi. Attualmente non sono state presentate denunce contro il 22enne, ma in compenso le sue società sono state citate in giudizio in due distinte cause civili, a cui va poi aggiunta l’istanza di fallimento presentata dai creditori. Il sospetto è che recuperare anche soltanto una parte dei soldi sarà un’impresa impossibile.