La Svizzera voterà per un referendum il 25 settembre che in caso di vittoria del sì sancirebbe la fine dell’allevamento intensivo. Un modo per poter impedire finalmente che milioni di animali siano costretti a vivere atrocemente.
L’iniziativa chiede che la tutela della dignità degli animali da allevamento come bovini, polli o suini venga sancita. In modo che così la Svizzera possa vietare l’allevamento intensivo. Si richiedono, inoltre, la previsione delle condizioni di ricovero e cura in rispetto degli animali, il regolare accesso a spazi esterni e una macellazione corretta. Queste regole verrebbero applicate anche all’importazione di animali e prodotti animali e anche ad alimenti con ingredienti di tipo animale.
Ciò comporterebbe la violazione di accordi con importanti partner commerciali. Ne conseguirebbero maggiori costi d’investimento e d’esercizio, controlli onerosi nelle aziende estere e un rincaro delle derrate di origine animale.
Consiglio Federale e il Parlamento
Entrambi (Consiglio e Parlamento) infatti hanno già espresso un voto contrario all’iniziativa del popolo. Dall’altra invece le organizzazioni che promuovono l’iniziativa affermano invece che i sondaggi fatti tra i cittadini svizzeri dichiarino la contrarietà agli allevamenti intensivi di animali. Se ci fosse la vittoria del sì al referendum svizzero, allora l’articolo 80A della Costituzione federale verrebbe modificato nei suoi primi 4 commi. Nel testo proposto dalle organizzazioni promotrici si legge:
La Confederazione tutela la dignità dell’animale nell’ambito della detenzione a scopo agricolo. La dignità dell’animale include il diritto di non essere oggetto di allevamento intensivo. L’allevamento intensivo consiste nell’allevamento industriale finalizzato alla produzione più efficiente possibile di prodotti animali, nell’ambito del quale il benessere degli animali è leso sistematicamente. La Confederazione stabilisce criteri riguardanti in particolare il ricovero e la cura rispettosi dell’animale, l’accesso a spazi esterni, la macellazione e le dimensioni massime del gruppo per stalla. La Confederazione emana prescrizioni sull’importazione di animali e di prodotti animali a fini alimentari che tengono conto del presente articolo.
Le altre due aggiunte alla modifica del suddetto articolo sarebbero:
- “le disposizioni d’esecuzione relative alla detenzione di animali a scopo agricolo secondo l’articolo 80a possono prevedere termini transitori di 25 anni al massimo”
- “la legislazione d’esecuzione deve stabilire requisiti relativi alla dignità dell’animale che corrispondono almeno a quelli delle direttive Bio Suisse 2018”