Il telescopio spaziale Hubble, di ESA e NASA ha osservato delle stelle che, proprio come i dischi di alcune galassie, disegnano delle spirali. Queste si stanno addentrando nella Piccola Nube di Magellano dove è presente un enorme ammasso stellare.
Lo studio, condotto dallo Space Telescope Science Institute di Baltimora, è stato pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal e permette di aiutare a comprendere l’universo primordiale. Questo perché la composizione chimica della Piccola Nube di Magellano è molto semplice rispetto a quella di molte altre galassie, perciò è considerata molto simile all’universo appena nato, ovvero circa 2 o 3 miliardi dopo il Big Bang.
La ricercatrice italiana Elena Sabbi, alla guida del team di ricercatori, ha sfruttato le immagini catturate da Hubble per misurare come le stelle si siano spostate in 11 anni. Si è scoperto che queste stanno viaggiando a una velocità di 3’200 chilometri all’ora, spostandosi di quasi 322 milioni di chilometri in 11 anni. La sensibilità degli strumenti di Hubble ha permesso di ottenere misurazioni molto precise dell’ammasso stellare che si trova a circa 200 mila anni luce dalla Terra.
Lo stesso movimento è stato studiato da un gruppo di ricerca dell’Eso (European Southern Observatory) grazie al Very Large Telescope (Vlt). I ricercatori guidati da Peter Zeidler dell’Esa ha misurato la velocità radiale dell’ammasso stellare giungendo alla stessa conclusione, ovvero che tutto si sta muovendo a spirale verso l’interno.