Una recente ricerca ha svelato che il microbioma dei bambini può subire dei cambiamenti quando questi vengono esposti all’inquinamento atmosferico nei primi 6 mesi di vita. Questo può portare all’aumento del rischio di patologie quali obesità e diabete, ma anche allo sviluppo di allergie o influenzare lo sviluppo del cervello.
Al momento della nascita ogni neonato presenta all’interno dell’organismo dei batteri che vengono plasmati nei primi anni di vita dal latte materno, dagli alimenti solidi, ma anche da altri fattori ambientali.
Questi microrganismi sono in grado di influenzare una serie di sistemi dell’organismo della persona che li ospita, giocando un ruolo importante in moltissimi processi fisiologici. Molti di questi sono estremamente utili, ma alcune malattie come il diabete di tipo 2 o il morbo di Chrohn sono state associate a particolari composizioni del microbioma.
Lo studio ha incrociato i dati del microbioma dei bambini con i dati ambientali della zona in cui questi vivevano per stimare la loro esposizione a PM2,5, PM10 e NO2. I neonati esposti a PM2,5 avevano il 60% in meno di Phascolarctobacteriumche si occupa di ridurre le infiammazioni e favorire lo sviluppo neurologico. Alte esposizioni a PM10 invece comportava un aumento dell’85% di Dialister associato all’infiammazione.
Nel complesso, abbiamo visto che l’esposizione all’inquinamento atmosferico era associata a un profilo microbico intestinale più infiammatorio, che potrebbe contribuire a tutta una serie di futuri esiti negativi per la salute.
Dichiarazione del team di ricercatori.