Pinocchio, la recensione: quando il contemporaneo non supera il classico

PINOCCHIO

Iniziamo ad affrontare questa recensione di Pinocchio sottolineando come questa versione live-action segue in tutto e per tutto il classico dell’animazione Disney del 1940, ma non riesce a superarlo. Il film è l’ennesimo tentativo della Casa di Topolino di adattare un suo classico animato in versione live-action. Fino ad ora il box-office ha premiato la maggior parte di questi tentativi, ma la qualità è stata altalenante, e Pinocchio è stato un altro tentativo non perfettamente riuscito. Ma andiamo nel dettaglio.

Un copia e incolla che non pareggia la versione originale

La storia che viene ripresa in questo adattamento live-action di Pinocchio realizzato dalla Disney vede Robert Zemeckis alla regia, mentre il protagonista nei panni di Geppetto è Tom Hanks. Il film riprende la trama della versione animata, che non è esattamente corrispondente a quella del  romanzo di Carlo Collodi. Ma il successo del classico disneyano ha quasi cristallizzato la trama di questo Pinocchio portandola praticamente ad offuscare i dettagli differenti della storia di Collodi.

Il live-action disneyano su Pinocchio segue la storia del classico animato e riprende quasi frame by frame le inquadrature dell’adattamento.

Il risultato però non è efficace, non almeno per quanto lo è il classico del 1940. La realizzazione dei personaggi attraverso CGI non rende altrettanto quanto i disegni animati, e l’emblema di tutto questo è il Grillo Parlante (che nell’adattamento in originale ha la voce di Joseph Gordon-Levitt), che sullo schermo nella versione live-action non riesce a rendere a livello espressivo quanto il personaggio presente nell’adattamento animato. Interessante è il modo in cui è stato proposto Pinocchio, che rispecchia in tutto e per tutto l’aspetto che il burattino aveva  nel film del 1940.  Sotto questo punto di vista la  differenza sostanziale la  fa il Geppetto in carne e ossa interpretato da Tom Hanks,  che nella mimica e nelle battute si rifà in tutto e per tutto al personaggio animato, ma riesce grazie alla sua interpretazione a dare un tocco differente al character, rendendo viva a autonoma questa versione live-action, proprio nelle scene in cui la sua presenza è forte.

Criticabile o meno gli adattamento live-action Disney tratti dai classici dell’animazione della Casa di Topolino hanno un che d’interessante alla base, ma la messa in pratica con il copia e incolla non riesce a dare sempre efficacia.

Piuttosto che guardare una versione che imita il classico animato, tantomeno rivedere lo stesso classico animato, a meno che non ci siano delle interpretazioni che riescano a spiccare ed a caratterizzarsi.

E sotto questo punto di vista il live-action su Pinocchio risulta essere un po’ carente, considerando che molti personaggi principali sono realizzati in CGI, in un tipo di proposizione che non risulta essere abbastanza accattivante da superare, o neanche pareggiare i disegni animati del Pinocchio del 1940.  Un regista di livello come Robert Zemeckis, che si è prestato negli anni ad operazioni sulla CGI come in Polar Express, cerca di rispettare al massimo l’adattamento originale di Pinocchio, presentando solo poche variazioni a livello di sceneggiatura, e quasi nessuna per quanto riguarda le inquadrature ed i movimenti di camera. Si tratta di una adattamento più che fedele, ma che proprio per questo motivo risulta essere un copia e incolla non particolarmente entusiasmante. Ed anche anche le performance in carne ed ossa non riescono ad entusiasmare particolarmente: il Mangiafuoco di Giuseppe Battiston prova a metterci del suo, ma non riesce a pareggiare l’effetto brutale del personaggio animato.

Pinocchio

Un predecessore ingombrante

Pinocchio

Anche il ritmo stesso del live-action non risulta essere del tutto accattivante. Forse l’effetto sarebbe stato diverso se questo Pinocchio non avesse avuto il classico animato come punto di confronto. La presenza ingombrante dell’adattamento del 1940 crea un effetto ripetitivo che non premia la versione di Robert Zemeckis.  Nonostante queste negatività, il nuovo Pinocchio della Disney può  risultare gradevole da vedere  in famiglia,  per riapprocciarsi a quelle atmosfere che la Casa di Topolino aveva proposto già nella prima versione. Ci sono alcuni tocchi originali in più, come i particolarissimi orologi della casa di Geppetto, che in questo live-action vengono riadattati con tante citazioni disenyane. Anche il gatto e la volpe, nonostante nella versione CGI non rendano quanto i character animati, risultano sempre molto simpatici e accattivanti. Le atmosfere e le trovate del vecchio Pinocchio non sono del tutto sbiadite, ed hanno comunque una loro efficacia. Il tutto però non porta risultati tali da considerare l’operazione un successo. Questo Pinocchio distribuito su Disney+ in occasione del Disney+ Day può essere una piccola variante per guardare in maniera diversa il cult animato, ma, se si dovesse scegliere quale adattamento privilegiare, la versione del 1940 vincerebbe a mani basse.

In conclusione di questa recensione di Pinocchio, adattamento live-action presente su Disney+, possiamo affermare che si tratta di un film sufficiente, ma che non è in grado di superare totalmente le aspettative, lasciando alcuni dubbi e riserve sull’efficacia dell’operazione.

Ricordiamo che il Pinocchio di Robert Zemeckis è disponibile sulla piattaforma streaming Disney+ dall’8 settembre.

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Pinocchio
Recensione di Davide Mirabello

Questo adattamento live-action del Pinocchio disneyano del 1940 imita in tutto e per tutto l'adattamento originale, ma non riesce a raggiungerne il livello.

ME GUSTA
  • Le atmosfere, le inquadrature e la trama riprendono in tutto e per tutto il classico animato.
  • Ci sono alcune trovate originali che rendono suggestive alcune scene.
FAIL
  • L'effetto generale è quello di un copia e incolla sbiadito della versione animata.
  • La CGI non riesce a pareggiare l'efficacia dei character animati della versione del 1940.
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