Uno studio recente è riuscito a trovare il campanello d’allarme che fa scattare la paura nel cervello umano. Si è dedotto che la colpevole sia la molecola dal nome Cgrp. Questa apre segnali sensoriali diversi. Di conseguenza si prevede l’apertura a nuovi trattamenti per i disturbi legati alla paura. Ad esempio sindromi post-traumatiche da stress oppure disturbi a ipersensibilità come autismo, emicrania e fibromialgia.

I segnali sensoriali vengono da diverse zone del cervello tramite percorsi diversi e indipendenti fra loro. Ideale sarebbe trovare un solo circuito in grado di integrarli. Non era mai stato scoperto finora, ma di recente i ricercatori hanno riscontrato delle novità. Sono riusciti a misurare nei topi l’attività dei neuroni singoli nel talamo e nel tronco encefalico. Qui prolifera in abbondanza il peptide correlato al genere della calcitonina (Cgrp). Con l’uso di proteine fluorescenti si sono ricostruiti i percorsi che attivano gli stimoli sensoriali negativi fino all’amigdala. I percorsi sono due: utili alla formazione dei ricordi in modo da tenere lontano i pericoli.

 

Anche negli esseri umani le stesse regioni del cervello esprimono abbondanti quantità di Cgrp. Ciò suggerisce che i circuiti potrebbero essere coinvolti in disturbi psichiatrici legati alla percezione delle minacce.

Sung Han, coordinatore dello studio

 

 

Ora l’obiettivo è quello di verificare se tali percorsi dei neuroni possono essere coinvolti in emicrania, sindrome post-traumatica da stress e nell’autismo.