Shampoo e cosmetici solidi sono diventati prodotti molto in voga, un’idea nata da un’azienda britannica che voleva vendere prodotti innovativi che è poi stato replicato anche da molte altre aziende. Questo tipo di prodotti, non contenendo acqua, permettono di risparmiare sugli imballaggi, in particolare flaconi di plastica riducendone così l’ingombro.
Il funzionamento è lo stesso di una normale saponetta per lavarsi le mani, ma che sono destinati agli scopi più disparati: lavarsi i capelli, detergere il corpo o come cosmetico idratante. Ma soprattutto la promessa è quella di essere in grado di durare più a lungo dei prodotti tradizionali.
Con il tempo questi prodotti sono cambiati, a partire dalla formulazione che ha visto un incremento del pH rispetto a quello basico che si aveva in partenza, rendendoli più delicati. Le stesse formulazioni sono state modificate in modo da avere una grande varietà di prodotti per ogni tipo di cute e capelli, in grado così di soddisfare le esigenze dei clienti.
Il mercato italiano è pieno di questi prodotti ecologici, amici dell’ambiente, rispettosi degli animali, co zero produzione di rifiuti. Ma la realtà è davvero così come ci viene dipinta?
Secondo una ricerca di Altroconsumo non è questione del tipo di prodotti ma di come questi vengano utilizzati, ovvero usare poco shampoo, chiudere l’acqua mentre ci si insapona e la frequenza dei lavaggi sono gli elementi che influenzano di più l’impatto ambientale. Secondo la ricerca, svolta su 11 diversi shampoo solidi, un panetto equivarrebbe a due flaconi di shampoo tradizionale e, sulla base delle prove i due tipi di prodotti sono equivalenti.
La durata di uno shampoo solido generalmente non corrisponde a quella riportata dell’etichetta. Se poi guardiamo ai prezzi anche qui il confronto non stabilisce una maggiore economicità degli shampoo solidi.
Considerando il prezzo medio di uno shampoo liquido (2,98 euro per 250ml) si può stimare un costo per lavaggio pari a 6 centesimi, inferiore al costo medio della maggior parte degli shampoo solidi.
La lista degli ingredienti è più corta e le formulazioni sono più rispettose dell’ambiente, ma restano gli allergeni (amyl cinnamal, limonene…) che sono ingredienti più problematici sia per l’ambiente sia per le possibili reazioni indesiderate.
Anche se lo shampoo si risciacqua e non resta a lungo a contatto con la pelle, quindi le reazioni indesiderate sono inferiori rispetto a una crema o un deodorante. Infatti, nella prova d’uso non sono stati segnalati problemi rilevanti di tollerabilità
Tratto dalla ricerca di Altroconsumo
Sull’argomento è intervenuta pure Beatrice Mautino, divulgatrice scientifica e autrice del libro “È naturale bellezza” in cui affronta il tema dei cosmetici, la quale sostiene che il lavoro della aziende non si dovrebbe limitare solo a produrre, ma soprattutto dovrebbe educare i consumatori.
Infine, dall’indagine è emerso che l’uso di questi prodotti non raggiunge buoni risultati in termini di pettinabilità e districabilità.
- Solido è bello. Ma non sempre è davvero utile (geagency.it)