Al giorno d’oggi le batterie possono rappresentare un problema non indifferente, soprattutto dal punto di vista dell’impatto ambientale. Alcuni componenti impiegano moltissimo tempo per degradarsi, costituendo un problema per l’ambiente.
Le tradizionali batterie sono generalmente costituite da una coppia di metalli che formano l’anodo e il catodo e uno strato di elettrolita che li mette in comunicazione facendo passare gli elettroni tra i due metalli. Questi componenti, attraverso una reazione chimica consentono di fornire energia a un qualsiasi dispositivo.
Un recente studio ha mostrato che un prototipo di batteria sperimentale costituita da zinco e una molecola chiamata Chitosano, usata come strato elettrolita, ha un’efficienza del 99.7% dopo mille cicli, ben superiore al 70-75% delle batterie allo zinco.
Inoltre questo tipo di batterie sono più ecologiche di quelle costituite solo con metalli. Il Chitosano è una molecola biodegradabile e che può essere smaltita facilmente da batteri. C’è anche da sottolineare che questo componente è facilmente reperibile in natura. Gli esoscheletri dei crostacei, in particolare granchi e aragoste, sono ricchi di questa molecola. In più lo zinco ha un impatto sull’ambiente minore del litio.
I ricercatori però stanno cercando di rendere le batterie ancora più ecologiche a partire dal processo di produzione delle stesse.